DUBBI SUL CONCORSO PER IL CAPO DI GABINETTO

Nel mese di dicembre il Comune di Torino pubblicava un bando per assegnare l’incarico di Capo Ufficio di Gabinetto del Sindaco, ruolo dirigenziale a termine retribuito con 100 mila euro annui più premi.

Il 27 gennaio 2022, sulla pagina web del Comune di Torino, sono stati pubblicati gli esiti dei colloqui: la vincitrice della selezione risultava essere la dott.ssa Valentina Campana, attuale Direttrice dell’Urban Center Metropolitano e, soprattutto, coordinatrice della campagna elettorale del Sindaco Stefano Lo Russo. Il secondo candidato ammesso al colloquio rinunciava a partecipare.

Una sorpresa? Di certo non per i giornali, che già nel mese di novembre 2021, e quindi ancora prima della pubblicazione del bando, scrivevano che “capo di gabinetto dovrebbe essere Valentina Campana”.

A questo punto è impossibile non porsi delle domande:

1) la partecipazione al bando può essere stata in qualche modo disincentivata dal ruolo che una delle possibili candidate ha avuto in campagna elettorale, considerate anche le notizie trapelate sui giornali?

2) come mai alla Dott.ssa Campana, per ricoprire il ruolo di Capo di Gabinetto, è stato assegnato un incarico dirigenziale, che passa attraverso una selezione pubblica, invece di un incarico di collaboratore di staff, che, seppur meno remunerato, è invece un incarico fiduciario?

3) è stata fatta una ricerca interna per verificare se fossero già presenti risorse interne con competenze adeguate a cui assegnare il ruolo di capo Ufficio di Gabinetto?

Ho presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale per avere delle risposte a queste domande.

Riconoscere le bimbe e i bimbi come figli di due madri o due padri

Torino ha fatto dei diritti una delle proprie bandiere, grazie all’impegno delle tante associazioni che si battono sul tema e grazie al coraggio delle amministrazioni presente e passata.

Coraggio sì, perché la pratica delle trascrizioni che permette di riconoscere le bimbe e i bimbi come figli di due madri o due padri, avviata da Chiara Appendino nel 2018 e proseguita dal nuovo sindaco Stefano Lo Russo e dall’assessore Jacopo Rosatelli, continua a scontrarsi con l’inerzia di un legislatore che non interviene a tutela dell’interesse dei minori e tutto ciò, nel 2022, è davvero intollerabile.

Per questo sono al fianco dell’attuale giunta che questa mattina ha deciso di costituire la Città di Torino come parte civile contro un decreto del Tribunale di Torino che considera illegittimo l’atto di trascrizione di un bimbo figlio di due madri.

Vinceremo questa battaglia solo se saremo uniti e solo se, tutte e tutti insieme, sapremo esercitare la giusta pressione per smuovere il nostro Parlamento affinché finalmente intervenga per porre fine ad una discriminazione inaccettabile: quella che divide i bambini tra chi ha pieno riconoscimento e tutela genitoriale e chi non lo ha. Bambini di serie A contro bambini di serie B.

Ma siamo forti e lo sono ancora di più le famiglie arcobaleno che ogni giorno combattono al fianco di un grande alleato: l’amore. 🌈 ❤

MODIFICA DELLO STATUTO DEL TEATRO REGIO. TUTTO LEGITTIMO?

A pochi giorni dalla nomina del Sovrintendente del Teatro Regio, che avverrà il 16 febbraio, e dopo un lungo periodo di approfondimento che mi ha visto attendere gli esiti di diversi accessi agli atti, è giunto il momento di chiedere chiarimenti sull’iter che ha portato all’approvazione del nuovo Statuto del Teatro.

A mio giudizio, infatti, esistono degli enormi profili di irregolarità che renderebbero nullo lo Statuto stesso e che hanno tutti un’unica costante: una corsa non motivata da particolari ragioni di urgenza per modificare in fretta e furia alcune parti sostanziali del documento, tra cui i nuovi criteri di scelta per la nomina del nuovo Sovrintendente, che aprono la strada anche a candidati che non hanno comprovate esperienze nell’ambito culturale.

Che esista già qualche nome? Non è dato sapere, anche se sugli organi di stampa sono mesi che circolano ipotesi di profili che, effettivamente, entrerebbero a pieno titolo nella corsa alla sovrintendenza grazie proprio a una modifica dello Statuto.

Certo è che i dubbi sono molti: come è possibile, per esempio, che la modifica di un documento importante come lo Statuto di una Fondazione sia stata proposta dal Commissario straordinario, ora Assessora alla Cultura della Città, quando la normativa non assegna al Commissario queste competenze? Come è possibile introdurre modifiche statutarie in contrasto con la normativa nazionale? Come è possibile farlo senza seguire l’iter previsto dallo Statuto stesso?

Lunedì prossimo la nostra interpellanza avrebbe dovuto essere discussa durante il Consiglio Comunale, ma ho appena appreso che l’Assessora ha chiesto di rinviare ad altra data la discussione per “raccogliere le informazioni necessarie a predisporre la risposta”.

Attendo con consueta pazienza e inconsueta incredulità. Nel frattempo, però, invito i componenti del Consiglio di Indirizzo che il 16 febbraio dovranno votare il nuovo Sovrintendente a non sottovalutare le questioni che ho posto.

LO RUSSO NON RISPONDE AGLI EX DIPENDENTI MANITAL SUL CASO CIMADOM

Il sindaco Lo Russo ha scelto di non rispondere alla lettera degli ex dipendenti Manital a lui indirizzata. Così ho appreso leggendo La Stampa. Una “scena muta” non degna del ruolo che ricopre, oltre che una posizione fastidiosa e arrogante. Un sindaco non dovrebbe mai sottrarsi al confronto, soprattutto in casi come questo. In attesa di ricevere dal Comune i 13 curricola dei candidati alla mansione in oggetto, chiederò al Presidente della Commissione Controllo di Gestione di audire gli ex dipendenti Manital Idea.

“FERITI E UMILIATI”

“Feriti e umiliati per quanto abbiamo subìto e preoccupati per la scelta” questo è quanto scritto da ex lavoratori Manital Idea in una lettera indirizzata al sindaco Lo Russo.

Dopo i dubbi che avevo sollevato qualche giorno fa, adesso anche gli ex dipendenti rilevano l’inopportunità della nomina di Alessandra Cimadom a direttore Generale del Comune di Torino, che “.. ha avuto un ruolo apicale in Manital Idea, fallita nel 2019, lasciando 2500 dipendenti senza lavoro”. La nomina viene da loro definita “una doccia fredda”.

Nell’attesa di poter accedere agli atti e di poter visionare le altre 13 candidature per capire se non vi fosse un profilo più adatto a ricoprire un ruolo così delicato, chiederò un incontro ai lavoratori Manital firmatari della lettera.

Il loro grido d’allarme merita di essere ascoltato ed è quello che farò se il sindaco Lo Russo si mostrerà sordo alla loro richiesta di revoca della nomina.