DEHORS, SI TORNA A PAGARE

Nel mese di marzo, con una mozione di accompagnamento al bilancio avevamo chiesto di prorogare la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico per i dehors almeno fino al termine della stagione estiva, in modo da concedere ancora un po’ di respiro a un settore in forte crisi.

Il programma elettorale del Sindaco Lo Russo prevedeva, tra le altre cose, “la tutela del tessuto commerciale al dettaglio che ha sofferto le chiusure imposte dalla pandemia”, “l’ascolto delle esigenze dei piccoli commercianti” e “la rimodulazione delle tasse per gli esercenti”.

Nonostante tutti i soldi che ricadranno sulla Città attraverso la firma del “Patto per Torino”, la scelta della Giunta è nuovamente stata quella di fare cassa e la nostra mozione è stata bocciata.

ASSESSORE AI GRANDI EVENTI: COMMISSARIATO.

Quando nomini un assessore ai grandi eventi finora tutti ereditati (Mimmo Carretta) ma dopo 6 mesi capisci che non si aggiudicherà manco mezzo grande evento e quindi assumi (110.000€) un manager ai Grandi Eventi, nella speranza che ti porti almeno un Grande Evento.

L’OSSESSIONE DI LO RUSSO PER IL M5S

Fanno sorridere le dichiarazioni del sindaco Lo Russo relative all’ossessione che prova nei confronti del M5S.

Avrebbe appena dichiarato che “a differenza del passato, c’è grande rispetto di chi oggi è chiamato ad amministrare la città nei confronti delle minoranze”.

Mi chiedo se il rispetto risieda nell’aver bocciato tutti gli emendamenti alle linee programmatiche delle opposizioni (in passato molti erano stati accolti).

Oppure se il rispetto stia nel negare sistematicamente le richieste di comunicazioni in aula ma rispondere regolarmente su Specchio, rubrica alla quale credo rivolgerò le mie prossime richieste al sindaco.

Oppure nel rifiutarsi di rispondere alle domande poste nell’ultima interpellanza su Valentina Campana etichettandole come “illazioni”, anche se illazioni non sono. Sono semplici domande, e lo sa benissimo.

Lascia poi allibiti il fatto che sia lui a parlare di rispetto, lui che giocò con le palline da tennis in consiglio quando sembrava che il governo non finanziasse le Atp Finals (e forse, se avesse saputo quanto le apprezza l’attuale sindaco, avrebbe fatto bene). Lui che presentò l’esposto Ream contro Appendino che, lo ricordo, è stata assolta in Appello ma che per la condanna in primo grado è stata fatta fuori dalla competizione elettorale.

E sono pochi semplici esempi perché tutte le sue scorrettezze da consigliere di opposizione sono davvero troppe per poterne fare una lista completa.

È proprio vero che un bel tacer non fu mai scritto.

IL PD TORINESE È OSSESSIONATO DAL M5S E DA APPENDINO

È da diverse settimane che, leggendo la cronaca locale, il sindaco Lo Russo e il segretario Mazzù non perdono occasione per demonizzare il Movimento 5 Stelle, quasi non avessero ancora smaltito le scorie del 2016 e quasi non accettassero che siamo l’unica forza politica a livello locale a fare opposizione dura al sindaco. Come da loro stessi voluto, peraltro.

Un dibattito tutto interno ai dirigenti locali del partito che, ovviamente, interessa soltanto loro stessi in ottica elezioni politiche.

Il M5S torinese non entrerà in questa dialettica e continuerà a lavorare per il bene della città, votando provvedimenti utili alla collettività e facendo opposizione ove necessario, come sulle politiche adottate dal sindaco sulle nomine nelle partecipate di esponenti di partito trombati alle elezioni.

In chiave nazionale, il M5S torinese aderirà alle decisioni che il presidente Conte assumerà coordinandosi con il Consiglio Nazionale.

(nella foto il sindaco mentre suona “Obsessed” di Mariah Carey)

Liberate Julian Assange!

“Mi appello ai popoli del mondo, alle chiese, alle organizzazioni sociali, ai sindacati, alle università, ai giornalisti, ai mezzi d’informazione, ai governi democratici e alle donne e agli uomini di buona volontà che si impegnano per la libertà e i diritti dei popoli, affinché facciano sentire la propria voce per reclamare la libertà di Assange”.

Così il premio Nobel per la Pace argentino Adolfo Pérez Esquivel in un appello contro la brutale persecuzione politica verso JulianAssange e, con essa, verso la libertà di stampa, da sempre perno delle nostre democrazie.

Nel nostro piccolo, come MoVimento 5 Stelle Torino, oggi abbiamo voluto far sentire la nostra voce in Sala Rossa.

Non avendo le firme sufficienti per chiedere la cittadinanza onoraria per Assange, abbiamo invitato la Città a prendere posizione contro l’estradizione negli Usa (dove rischia 175 anni di carcere) e di farlo esponendo uno striscione

sulla facciata di Palazzo Civico recante la scritta #FreeJulianAssange.

Una richiesta modesta ma che avrebbe avuto un significato simbolico importante. Purtroppo il sindaco Lo Russo, intervenuto nel dibattito, e con lui il Partito Democratico non hanno ritenuto di accoglierla, adducendo a motivazioni che è disperante anche solo riportare.

È finita con 6 voti a favore e tutto il resto contro.

Ora, non ci aspettavamo di meglio dal centrodestra ma dalla sedicente “sinistra” torinese che governa la città certamente sì.

Ancora una volta il problema pare essere più chi informa sui crimini di guerra e sulle atrocità perpetrate dall’Occidente e dagli Usa, più che chi li compie.

Ancora una volta, noi, non ci scoraggiamo: libertà per Assange.

Aggiornamento funicolare/ascensore dei Cappuccini

Aggiornamento funicolare/ascensore dei Cappuccini:

25 aprile: assessora Purchia annuncia urbi et orbi “un ascensore/funicolare dal Valentino al monte dei cappuccini”!

26 Aprile: domando pubblicamente maggiori informazioni ma la giunta si trincera dietro il silenzio.

25 Maggio: lanciata petizione “preserviamo il monte dei cappuccini” già 400 firme raccolte

10 giugno: deposito interpellanza per saperne qualcosa di più

22 giugno: viene assegnata per discussione il 27 giugno

27 giugno mattina: assessora Purchia chiede di rinviare discussione ad altra data “per raccogliere le informazioni”.

Ne deduco che il 25 aprile, sulla Stampa, l’assessora non sapesse di cosa stava parlando.

Il verde pubblico abbandonato

Ora che la giunta ha finalmente dato fuoco alle polveri piriche, chissà se troverà il tempo di occuparsi anche del verde pubblico, visto che il deserto continua ad avanzare.
E dal sindaco e dall’assessore con la delega, nessun cenno nè sugli alberi morti in corso mediterraneo, nè su come intendano fronteggiare questa situazione drammatica che ormai perdura da mesi.
Il verde pubblico torinese è una delle risorse più importanti della nostra città e va preservato in ogni modo.

Il centro non va spento

Ringrazio la presidente di Ascom Maria Luisa Coppa per la ferma presa di posizione sul fan village delle Atp Finals.

La scelta degli assessori Carretta e Purchia di relegarlo in Piazza d’armi (che è già sede dell’evento) è folle e sconsiderata e nuoce gravemente alla città oltre che ai commercianti del centro.

Significa spegnere un evento che, tra le altre cose, a breve deve decidere se restare a Torino per altri 5 anni o andarsene.

Spero che anche l’assessore Chiavarino si faccia sentire.

Come già detto, proporrò una mozione in consiglio comunale per continuare ad ospitare il fan village in centro città.

Auspico che i consiglieri di maggioranza mostrino buon senso.

Siccità, situazione drammatica

Queste immagini parlano da sole e rendono bene l’idea della situazione drammatica che stiamo vivendo.

Ho appreso da un cittadino che il Comune ha risposto alla sua segnalazione (la foto sotto) comunicando che l’impianto di irrigazione è guasto e che provvederanno alla rimozione delle piante morte per la siccità.

La domanda che porrò all’assessore competente è che cosa ha fatto, in questi mesi, per salvaguardare il verde pubblico, una delle risorse più preziose della nostra città, considerato che sono mesi, appunto, che Torino registra precipitazioni prossime allo zero.

A giudicare dalla situazione in cui versano queste povere piante, la risposta che temo è ” il nulla più assoluto”. La speranza è che l’amministrazione inizi ad agire e a prendere provvedimenti, prima che Torino si trasformi nel deserto del Sahara.

Continua l’invasione dei politici (e dei loro parenti) nelle partecipate del Comune

Continua l’invasione dei politici (e dei loro parenti) nelle partecipate del Comune per mano di Lo Russo. In quest’ultima infornata è il turno di Michele Paolino (PD), in GTT, e di Massimo Guerrini (Modreati) e Passoni (fratello) in Infra.To, queste ultime rese possibili anche grazie a una modifica dell’asset aziendale di Infra.To, che passa da un amministratore unico a un consiglio di amministrazione di tre persone (ovvero gettoni e compensi in più).

Ormai ho perso il conto.

Questa volta, inoltre, spunta anche un possibile conflitto di interessi, ed è quello di Serena Lancione, direttrice di Bus Company e ora nominata amministratore delegato di GTT. Nonostante la recente modifica del regolamento nomine, il possibile conflitto di interessi resta, e ne chiederò conto al Sindaco in Sala Rossa.