EUROVISION 90 MILIONI

Eurovision ha lasciato in eredità al territorio quasi 90 milioni di euro, a fronte di un costo iniziale di 14.

Al netto della brutta figura relativa ai volontari, dei mancati ringraziamenti di chi domani sarà a Liverpool a passare il testimone e dei problemi organizzativi riscontrati ai concerti del Valentino, sono davvero contento che Torino abbia potuto beneficiare di tale vetrina con un impatto di queste proporzioni e fiero di aver fatto parte della amministrazione Appendino che l’ha portato qui nella nostra Città.

Caos passaporti

Oggi vorrei esprimere la mia solidarietà agli agenti di polizia impiegati nei commissariati della Città per la gestione del caos passaporti.

Se da un lato è vero che la Brexit e il Covid hanno inevitabilmente intasato il canale, dall’altra parte i disagi che si sono verificati oggi con l’open day, a Torino come in tantissime altre Città d’Italia, erano del tutto prevedibili.

Purtroppo il ministro Piantedosi, molto impegnato nella gestione dei rave, ma molto meno nella gestione di pratiche di vitale importanza per ogni cittadino, non ha messo in campo nulla di utile per risolvere questo problema e ormai da mesi risulta praticamente impossibile trovare uno slot libero per prenotare il proprio passaporto

Servono nuove assunzioni, speriamo che possano essere fatte il prima possibile, da parte del Ministero dell’Interno, e da parte dei Comuni.

27 gennaio – PER NON DIMENTICARE

27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione e la deportazione.

COVER del reportage disegnato da Lelio Bonaccorso, durante il suo viaggio in Polonia ed Auschwitz (2015)

Il Salotto della città trasformato in una latrina

Amministrazione Lo Russo, 19/6/2022: “Via ATP da Piazza San Carlo, solo eventi di qualità”.

Ecco a voi: ➡️La Qualità⬅️

Il Salotto della città trasformato in una latrina a cielo aperto.

Grazie Lo Russo. Grazie Cirio. Ottimo lavoro!

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aggiornamento del 27 gennaio 2023:

L’installazione delle latrine in piazza San Carlo è piaciuta talmente tanto ai torinesi che l’amministrazione Lo Russo probabilmente ha scelto di renderla permanente 🤦🏼‍♂️

Avessimo fatto noi una cosa del genere, apriti cielo.

Parco Sangone abbandonato a incuria e abusivi

Uno dei progetti che l’amministrazione Appendino ha lasciato in eredità alla Città è il completamento del Parco del Sangone, che prevede la sistemazione a parco pubblico dell’area tra il ponte di corso Unione Sovietica e il Mausoleo Bela Rosin di strada Castello di Mirafiori, la bonifica delle rive del fiume, la realizzazione di nuovi affacci sul fiume, con alberi e sentieri per bici e pedoni, lo sgombero degli orti spontanei e la creazione di un collegamento con l’esistente passerella ciclopedonale sul fiume.

Nonostante la delibera fosse stata approvata nel 2020 e l’inizio dei lavori fosse previsto per il 2021, purtroppo il progetto non è ancora partito.

Nel frattempo però è sorto lungo le sponde del Sangone un maxi insediamento abusivo, che si estende per centocinquanta metri, comprendente al suo interno una “villetta” di due piani con tanto di terrazzo affacciato sul fiume, due baracche di

lamiera con finestre con stipiti in legno, tre pezzi di terra coltivati e bagnati grazie a cisterne, un

sentiero in pietra che collega tutte le strutture, tutto costruito tutto nel giro di pochi mesi, sicuramente dopo lo scorso inverno.

Ho interrogato l’assessore Tresso per comprendere quando ripartirà quel progetto, ma purtroppo la risposta è stata che al momento ci sono altre priorità.

Nel frattempo però l’insediamento abusivo continua a crescere, assieme alla percezione di insicurezza dei residenti e assieme al rischio di non potere più intervenire quando arriverà il momento di far partire i lavori.

Come sempre, anche quest’anno il problema lo risolveremo l’anno prossimo.

Le Donne fuori dal Palazzo?

“Era il 2020. Torino si preparava alle elezioni comunali con una competizione tra due uomini, Stefano Lo Russo per il centrosinistra e Paolo Damilano per il centrodestra. Ci è sembrato assurdo che non ci fossero candidate donne [… ]”. Leggo queste parole in un articolo, “Le Donne fuori dal Palazzo”, sul quotidiano La Stampa di oggi.

Un pezzo che avrebbe l’ardire di denunciare la disparità di genere nelle cariche elettive, esaminando la scorsa tornata amministrativa e la ben scarsa partecipazione femminile nella corsa per la carica di sindaco.

Una sola, breve, considerazione: la cancellazione della partecipazione femminile è anch’essa discriminazione.

In realtà è la più odiosa tra le discriminazioni, quella capace di colpirci nella dignità.

Vorrei ricordare alla smemorata giornalista de La Stampa (in foto sono con il suo direttore in occasione di uno dei tanti confronti elettorali), che in quella tornata amministrava il MoVimento 5 Stelle fu l’unica forza politica a candidare 3 donne alla guida delle più grandi città italiane (Roma, Milano, Torino).

Allora fummo trattate come candidate “perdenti”, perché non avevamo lo stesso appeal e prestigio dei concorrenti uomini, oggi semplicemente veniamo rimosse dalla memoria collettiva.

È un destino comune a cui vanno incontro tante donne nella società, nella politica, nella letteratura, nella cultura, nella scienza e nella storia.

Forse varrebbe la pena incominciare a lavorare su questo per combattere la disparità e gli stereotipi, lasciando da parte pseudo pezzi di denuncia il cui contributo è più che limitante: è imbarazzante.

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Le Universiadi a 5 stelle di LoRusso e Carretta

La settimana a New York di Lo Russo con la “fondamentale” presenza dell’assessore Carretta e di tutto il codazzo al seguito, si è conclusa ieri con lo sventolamento della bandiera delle Universiadi che arriveranno a Torino 2025

Un altro evento, dopo Nitto ATP Finals e Eurovision Song Contest conquistato dall’amministrazione MoVimento 5 Stelle Torino guidata da Chiara Appendino e lasciato in eredità, con orgoglio, a Torino e ai torinesi nel 2021.

Lo Russo e Carretta hanno dichiarato “Grazie a un eccellente lavoro di squadra avremo l’onore di ospitare l’edizione del 2025”.

Considerato che nessuno dei “gentleman” presenti ha avuto la sensibilità di farlo, è bene ricordare che a quello che oggi definiscono “eccellente” lavoro di squadra, né Lo Russo né l’assessore – non a caso denominato Ai Grandi Eventi degli Altri – Mimmo Carretta, hanno preso parte, nemmeno da lontano.

In questi giorni è stato detto che le Universiadi potrebbero essere il “test event” per le gare di pattinaggio all’Oval in occasione delle Olimpiadi 2026 dopo la rinuncia, per costi troppo elevati, del Trentino.

Anche qui è bene rinfrescare un po’ le memorie: nel 2018, appreso che il Coni stava lavorando sulla candidatura olimpica di Milano, candidammo Torino, con l’intenzione di rendere l’edizione 2026 la più sostenibile della storia, in linea con le nuove indicazioni del Cio che prevedevano il riutilizzo degli impianti esistenti. Dopodiché Coni e Governo decisero di spalmare la candidatura su tre città assegnando a Torino solo 1 disciplina e mezza (il pattinaggio, appunto, e l’hockey maschile) e allora, a fronte di questo ridimensionamento, considerati i rischi finanziari e il debito già altissimo del Comune con relativo Piano di Rientro, abbandonammo il campo per intraprendere altre strade.

Gli organizzatori hanno dichiarato a più riprese che sarebbero state le Olimpiadi finanziate dai privati ma Varnier, nuovo AD della fondazione olimpica, pochi giorni fa ha detto che la più grande difficoltà è proprio “Coinvolgere la business community” ovvero reperire fondi privati.. Inoltre i ritardi accumulati sono gravi e i costi già enormemente lievitati, tanto da essere giunti alla prima rinuncia che potrebbe anche non essere l’ultima.

Questa premessa per dire che noi, ovviamente, siamo a favore del riutilizzo degli impianti esistenti e quindi dell’Oval. Lo eravamo allora e lo siamo ancor di più oggi in quanto comporterebbe un indubbio risparmio di finanze pubbliche senza che Torino si trovi eccessivamente esposta a rischi ed oneri come quelli derivanti dagli errori compiuti per il 2006.

 

IL CIRUSSO

Trovare le differenze fra Lo Russo e Cirio è diventata un’impresa praticamente impossibile.

I due esponenti politici, ormai, sono andati ben oltre la cosiddetta “concordia istituzionale”.

Che, sia chiaro, ben venga. Prima di tutto il bene delle istituzioni che si rappresentano. Tuttavia, nel loro caso – uno esponente del centrosinistra e l’altro del centrodestra – mi sembra che si sia andati un po’ oltre. Si può tranquillamente parlare di perfetta sovrapponibilità politica e, forse, anche di intercambiabilità.

Non è un caso che ostentino continuamente la “doppia presenza” praticamente a ogni evento, locale o internazionale. Le stesse foto, gli stessi comunicati stampa. Non è un caso che non vi sia mai stato un minimo disallineamento, in questo anno e mezzo di governo “parallelo”. Il nuovo ospedale alla Pellerina, i diritti, Il Parco della Salute, il Capodanno Mediaset, il problema delle fiere al Lingotto, il Salone del Libro, fino al blocco dei diesel.

La sintonia è totale.

Vetta inarrivabile, il video dedicato a Cirio proiettato da Lo Russo durante il suo famigerato evento alle Ogr. Mancavano solo i cuoricini.

Credo che se Lo Russo potesse, vorrebbe Cirio alla guida della Regione per altri 5 anni, senza nemmeno passare per le elezioni.

Mi chiedo, in tutta sincerità, che senso abbia per il Partito Democratico anche solo iniziare la campagna elettorale in queste condizioni. Ma non spariamo sulla Croce Rossa…

Dall’altra parte, potrebbe anche essere una strategia di Cirio per rivolgersi agli elettori del PD Torinesi: “Guardate io E Lo Russo siamo uguali, votatemi”.

Noi siamo qualcosa di profondamente diverso da questa “marmellata politica”. E direi che lo stiamo ampiamente dimostrando.

LA PELLERINA NON SI TOCCA

Un nuovo ospedale per Torino nord, che sostituisca il vetusto Maria Vittoria, in uno dei più grandi polmoni verdi della nostra città: il Parco della Pellerina.

Di follie se ne sentono tante ma questa idea del Sindaco Lo Russo e del Presidente della Regione Cirio supera di gran lunga ogni immaginazione.

Voglio partire da una premessa e raccontarvi un po’ cosa sta succedendo.

Certamente nessuno può negare che, dopo decenni di tagli alla sanità che hanno dilaniato il nostro sistema di assistenza territoriale, di un nuovo ospedale nella zona nord ce ne sia assolutamente, oserei dire drammaticamente, bisogno. E che finalmente sia il centro-sinistra che il centro-destra, che quei tagli pur li hanno promossi, siano giunti a questa consapevolezza è certamente un bene.

Non è un bene invece anche solo ipotizzare, dopo tanti inutili proclami a difesa dell’ambiente e contro il consumo di suolo, di collocare la nuova struttura (per un investimento di circa 185 milioni di euro) in un’area verde che presenta criticità elevate sotto molteplici aspetti, uno su tutti: è a rischio idrogeologico.

Ora, la prima cosa minimamente sensata che verrebbe in mente a qualunque torinese pensando a quella zona della città è l’area del ThyssenKrupp. E sarebbe pure un bel contrappasso recuperare quel sito industriale che rimanda al più atroce ricordo delle morti sul lavoro edificando lì un nuovo ospedale che sarà finanziato proprio dall’INAIL, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.

Quest’ipotesi, purtroppo, è stata prontamente scartata dal sindaco e della sua maggioranza. Ieri infatti, nel primo Consiglio Comunale del 2023, la sinistra cementista del PD ha bocciato la mozione del nostro capogruppo Andrea Russi, che chiedeva di impegnarsi a cercare nuove aree e non intaccare il Parco della Pellerina.

Non so come finirà questa vicenda, so però che una cosa tanto importante non può cadere nel vuoto. Serve parlarne il più possibile e serve mobilitarsi da subito per scongiurare la più sbagliata delle scelte. Noi ci siamo!

Un evento politico di autopromozione costato 52.216 euro

Ricordate l’evento di autocelebrazione di Lo Russo e della sua giunta, organizzato – da loro stessi – durante le Atp Finals? Ebbene, l’evento, per dire cosa hanno fatto nel primo anno di governo (e cosa pensano di fare nei prossimi), è costato la bellezza di 52.216€, a spese dei contribuenti torinesi. Gli stessi contribuenti che si sono visti innalzare Tari e Irpef.

Mi chiedo se in un periodo come questo, dove le tasse sono al massimo, i servizi spesso carenti e le bollette alle stelle, abbia senso spendere (per me sprecare) soldi pubblici in questo modo.

Dopo le poltrone del Sindaco, il bagno del Gabinetto del Sindaco, ora abbiamo anche gli eventi organizzati dal Gabinetto del Sindaco per l’autopromozione del sindaco e della giunta. Mi chiedo, non potevano metterle di tasca propria quelle risorse, anche considerato l’aumento di stipendio di cui hanno potuto beneficiare?