Tanti auguri per questo 2022

Il capodanno, con i suoi buoni propositi, mi è sempre piaciuto. Si ha la percezione che niente sia perduto e tutto possa migliorare per il semplice fatto di desiderarlo e di augurarlo al prossimo.

Non è così semplice, ma la spinta ideale che si crea questa notte dobbiamo provare a conservarla e utilizzarla come leva per le azioni che scandiranno i nostri prossimi 365 giorni.

Non fermiamoci alla speranza, ma mettiamoci tutta la nostra determinazione e tenacia affinché questo “mondo grande e terribile” (cit.) possa cambiare ed essere finalmente messo al servizio degli esseri umani, della loro felicità e di quel desiderio di giustizia, sociale e ambientale, che non può mancare.

A tutti voi che non vi siete rassegnati e che per me ci siete sempre stati, tanti auguri per questo 2022, che sia splendido ma soprattutto più giusto e solidale.

BUON ANNO NUOVO

Il 2021 è ormai giunto al termine e questa volta, invece del classico bilancio di fine anno, volevo fare un ringraziamento a tutte le persone che continuano a riporre in me la propria fiducia.

Quello che si sta per concludere è stato un anno davvero molto intenso, sia dal punto di vista professionale che da quello dell’impegno politico, ma grazie al supporto delle persone che mi hanno sostenuto e che continuano a farlo ho avuto l’onore di poter proseguire il mio impegno in Consiglio Comunale.

Sento la responsabilità del nuovo ruolo che ricopro, che porterò avanti senza sottrarmi a tutte le sfide che questo comporta.

Dietro a un grande risultato ci sono sempre tante giornate di lavoro, di preparazione e di studio, e tutto ciò dà la possibilità di apprezzare ancora di più gli obiettivi raggiunti, che rappresentano l’unico vero stimolo per andare avanti e guardare al futuro.

Colgo dunque l’occasione per augurare un meraviglioso 2022 a tutti e a tutte.

“Che voi possiate esaudire tutti i desideri tranne uno, perché nella vita bisogna sempre desiderare qualcosa” (cit.)

Spariscono i pois e tornano le auto in divieto di sosta

Spariscono i pois e tornano le auto in divieto di sosta nell’area pedonale.

Dopo 4 mesi è giunto il giudizio estetico della Sovrintendenza che ha decretato la cancellazione dei pois.

Che amarezza!

Gli interventi di urbanistica tattica sono relativamente economici e permettono di creare impatti positivi e immediati.

MOVIDA E DIVIETI

Oggi l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino ha portato in Commissione una deliberazione che modifica l’estensione temporale delle limitazioni alla vendita e all’asporto di bevande alcoliche nelle aree della movida.

In pratica nelle aree di Vanchiglia, Piazza Vittorio, San Salvario e Borgo Rossini non si potranno più vendere alcolici per asporto nelle ore serali dal 1 gennaio al 31 dicembre, dunque per tutto l’anno, mentre fino ad oggi non era consentito soltanto nei mesi che vanno da aprile a novembre.

Quando nel 2018 approvammo la modifica regolamentare che apriva la strada a queste limitazioni, le forze di minoranza ci attaccarono duramente per quella che a loro modo di vedere era una modifica “cervellotica, perché limitava l’azione amministrativa a decretare il perenne stato di emergenza in alcune zone della Città” e che “mancava di visione”.

Ora che quelle stesse persone sono al Governo, non solo propongono le stesse misure su cui per anni ci hanno criticato, ma addirittura le inaspriscono, rendendo evidente che, nonostante gli attacchi politici, anche per loro quella è una valida strada da percorrere.

Non sarebbe stato più onesto ammetterlo prima?

Sale ne abbiamo?

A 13 giorni dalla nevicata si riscontrano ancora problemi in città, marciapiedi e aree gioco impraticabili a causa del ghiaccio.

Il 10 dicembre ho protocollato una richiesta di comunicazioni urgenti al Sindaco e all’Assessore competente per avere informazioni circa il Piano Neve ma non mi sono state concesse. Ho potuto solo in 1 minuto precisare le motivazioni che mi hanno spinto a richiederle.

Risposta non pervenuta.

BASTA MORTI SUL LAVORO

Lunedì pomeriggio il Consiglio comunale aveva osservato un minuto di silenzio in memoria di Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, i tre lavoratori deceduti nello schianto della gru in via Genova.

Oggi ho partecipato al presidio organizzato di fronte alla Prefettura da diverse organizzazioni sindacali per dire basta alla strage silenziosa dei morti sul lavoro.

Dall’inizio dell’anno sono 44 i morti sul lavoro in Piemonte, uno ogni otto giorni.

A livello nazionale, tra gennaio e ottobre in Italia sono morte 1017 persone, una media di oltre 3 morti bianche al giorno.

La sicurezza sui luoghi lavoro dovrebbe essere un tema prioritario per la classe politica. Purtroppo resta ancora una emergenza nazionale.

ANCORA VITTIME SUL LAVORO A TORINO

Tre lavoratori hanno perso la vita oggi per il crollo di una gru in via Genova a Torino, tra loro anche un ragazzo di vent’anni.

Appena tre giorni fa è morto un macchinista, travolto da un treno, allo scalo merci di Orbassano.

In un momento storico in cui lavorare è praticamente un lusso, morire per guadagnarsi da vivere è inaccettabile.

Ogni vittima di questa strage infinita dovrebbe ricordarci che non stiamo facendo abbastanza, e non stiamo investendo abbastanza, per tutelare le condizioni e la vita di chi lavora.

Ma dovrebbe ricordarci anche che incentivare la precarietà, eliminare le tutele a favore dei lavoratori, erodere i diritti e criminalizzare il reddito di cittadinanza ha una conseguenza: finire per accettare che il profitto venga prima di tutto, vita compresa.

Facciamo in modo che da domani, quando si spegneranno i riflettori sulla tragedia, non resti tutto come prima.

Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e la vicinanza ai passanti feriti.

LO SCIOPERO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

All’inizio della pandemia, in quei giorni in cui eravamo chiusi in casa per il lockdown, avevo davvero sperato che il momento storico che stavamo attraversando, con così tanta preoccupazione, potesse essere la leva per costruire una società più giusta e per affrontare con serietà i temi della povertà, della disoccupazione, del precariato giovanile, della perdita di potere d’acquisto delle famiglie e di una più equa distribuzione della ricchezza.

Era la speranza di tanti e invece siamo ancora qui, a giustificare la legittimità di uno sciopero generale nel silenzio, imbarazzato e imbarazzante, delle principali testate giornalistiche.

Per questo oggi sono dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori

che hanno scelto di lottare contro le misure, chiaramente inadeguate, proposte dal Governo.

Oggi sono dalla parte di chi giustamente sciopera perché il conflitto sociale è, per me, l’unica via per allargare la partecipazione democratica e per estendere i confini dei diritti sociali.

LA COMMISSIONE COMMERCIO PROGRAMMA I SUOI LAVORI. I MIEI SPUNTI

Dopo aver ricoperto per 5 anni il ruolo di Presidente, ho partecipato per la prima volta alla programmazione dei lavori della Commissione Commercio dai banchi dell’opposizione. Ho portato all’attenzione dei colleghi alcuni spunti che spero verranno presi in considerazione.

Ho prima di tutto chiesto all’Assessore Chiavarino di mantenere alto l’impegno verso i mercati della nostra Città, portando avanti progetti di riqualificazione finalizzati al loro rilancio e ideando specifici percorsi turistici che li possano coinvolgere.

Ho richiesto un impegno formale a mantenere la tassa giornaliera unica per gli ambulanti e a far tornare il mercato di Piazza Bengasi nella sua collocazione originaria, da cui è lontano ormai da troppi anni, sulla base di un impegno che avevamo assunto con la Commissione di Mercato.

Per quanto riguarda il commercio di vicinato, ho sottolineato che potrebbe esserci l’opportunità di portare avanti quei progetti di qualificazione urbana che negli anni sono stati presentati alla Città e che ora potrebbero finalmente partire, grazie ai fondi del PNRR che ricadranno sulla Città di Torino.

Impossibile non concepire il commercio come una ricchezza per i nostri quartieri periferici, e in quest’ottica ho proposto forme di sgravio per quegli imprenditori che decideranno di scommettere sulle aree meno centrali, oltre che un costante coinvolgimento delle associazioni di via del territorio.

Infine ho sollevato il tema dell’e-commerce, la vera grande sfida che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni. E’ importantissimo, infatti, che i piccoli commercianti possano essere aiutati a cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, ma è altrettanto importante che la Città possa promuovere un tavolo regionale per adeguare l’importo dei tributi che devono versare i grandi colossi dell’e-commerce quando decidono di insediarsi sui nostri territori.

Nei prossimi mesi saranno molti i temi che la commissione Commercio dovrà affrontare, e sicuramente nel mio intervento ne ho dimenticato qualcuno.

Di certo il mio impegno sarà quello di sempre.

LA GIUNTA DEI NO

Nonostante lunedì scorso la Giunta ci avesse comunicato di non voler accogliere nemmeno una delle nostre proposte di integrazione alle linee programmatiche di mandato, avevamo ugualmente pensato di discuterle in Consiglio Comunale, convinti che dopo il dibattito qualcuna di queste potesse essere accolta.

Con un gesto davvero poco democratico, però, la capogruppo del PD ha presentato una mozione per accorpare tutti i nostri emendamenti, non lasciandoci neanche la possibilità di discuterli.

La motivazione che ha dato è imbarazzante: le nostre proposte, secondo la maggioranza, sarebbero “ostruzionistiche”, ovvero finalizzate a bloccare il lavori del Consiglio Comunale, e non meritano dunque di essere nemmeno presentate.

Ho deciso dunque di pubblicare tutti gli emendamenti che ho firmato.

Il PD e le altre forze di maggioranza domani diranno NO:

➡️ alla garanzia di mantenere la tassa giornaliera per i mercati per tutto il mandato

➡️ alla richiesta di prevenire le occupazioni abusive delle case Atc (ad esempio in via Bologna)

➡️ ad attuare misure per il contrasto all’abusivismo

➡️ alla riqualificazione del mercato delle Verbene

➡️ alla rateazione dei debiti per chi è in difficoltà

➡️ al ritorno del mercato su Piazza Bengasi

➡️ alla riapertura delle anagrafi decentrate

➡️ al rilascio della carta di identità entro sei mesi (queste ultime tra l’altro, sono proprio le promesse che il Sindaco Lo Russo ha fatto in campagna elettorale)

➡️ all’inserimento dei percettori di reddito di cittadinanza in progetti di pubblica utilità

➡️ all’impegno a mantenere pubblica gtt

➡️ all’utilizzo delle entrate della tassa di soggiorno per capitoli di bilancio legati a cultura e turismo

➡️ a mantenere gli sgravi nelle aree di cantiere

➡️ al sostegno ai senior civici

➡️ alle assunzioni del personale

➡️ ai cantieri di lavoro per i cittadini disoccupati di lungo periodo

➡️ ai finanziamenti agevolati per le imprese

Probabilmente, all’interno della maggioranza esistono delle differenze di visione politica così grandi che diventa più conveniente evitare la prova del voto, piuttosto che rischiare di evidenziare spaccature.

Purtroppo, però, a rimetterci sono sempre i cittadini