Ogni nomina, un pasticcio del sindaco.

Nel corso di questo mandato ho criticato spesso, anche piuttosto duramente, le nomine del Sindaco all’interno delle società partecipate della Città.

Se però fino ad ora avevo denunciato la “semplice” assenza di meritocrazia nella scelta dei nominati pescando fra i tesserati PD, gli ultimi incarichi conferiti presentavano alcuni elementi del tutto nuovi: l’incompatibilità e il “conflitto di interesse”.

Nello specifico, mi avevano colpito due incarichi, per cui avevo presentato un’interpellanza al Sindaco, discussa il 21 novembre, e da cui non avevo ricevuto risposte esaurienti.

Il primo riguardava la persona scelta dall’Assessora Nardelli per far parte del suo staff, tal dottor Antonio Miele, di professione avvocato. E’ norma semplice e universalmente riconosciuta che l’iscrizione all’ordine degli avvocati ed il conseguente esercizio della professione siano incompatibili con il lavoro dipendente, quale è a tutti gli effetti quello dello staffista.

Certamente sarà una casualità, ma il nome del professionista continuava ad apparire nell’albo consultabile online anche dopo la determina di conferimento dell’incarico da parte del Sindaco, per essere poi cancellato soltanto pochi giorni prima della discussione della mia interpellanza. Idem per quanto riguarda la presenza sul sito dello Studio Weigmann.

La seconda nomina, datata 14 ottobre, è quella del dottor Massimo Broccio alla presidenza della Fondazione Torino Musei. Fino alla data odierna il Dottor Broccio ricopriva anche il ruolo di Segretario del Consiglio della Fondazione per l’Arte della Fondazione CRT.

La Fondazione per l’arte CRT, però, sostiene la fiera di Artissima, curata da Artissima srl il cui socio unico è Torino Musei, attraverso l’acquisizione di opere che poi vengono esposte alla Gam, museo che fa capo alla Fondazione Torino Musei. A mio giudizio il conflitto di interesse era palese e di questo avevo chiesto conto alla Giunta.

Oggi scopro che il Dottor Broccio ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico in Fondazione per l’Arte CRT, a causa di “impegni legati alla sua recente nomina a Presidente della Fondazione Torino Musei”

In entrambi i casi, diciamo, meglio tardi che mai.

Ma non mi è ancora chiaro se queste nomine siano frutto di semplice ignoranza delle regole, di sciatteria o se questi comportamenti – diciamo borderline – siano semplicemente la norma per chi pensa di essere diventato padrone della Città.

Di certo, però, continueranno a trovare un’opposizione attenta e che non fa sconti a nessuno.

IL NUOVO GABINETTO DEL GABINETTO DEL SINDACO

Qualche settimana fa ho scoperto che il Sindaco, appena insediato, ha fatto acquistare per 5.500€ una serie di nuove poltrone per il suo ufficio, nonostante quelle storiche fossero assolutamente agibili. Una spesa, a mio avviso, inutile e assolutamente differibile, visti i tempi duri.

Oggi, invece, ho appreso attraverso un accesso agli atti che c’è una minuscola ala di Palazzo Civico ove sono state effettuate alcune migliorie edili. Parliamo del Gabinetto del Sindaco.

Tali uffici, infatti, hanno potuto beneficiare della sostituzione completa dei sanitari del bagno e di servizi di “decorazione” per totali 6.842,26€.

Davvero un’ala “fortunata”, considerato lo stato in cui versano gli altri bagni e uffici meno “nobili” di Palazzo Civico. Date voi un’occhiata alle fotografie.

Chissà se e quando potranno godere di tali migliorie anche tutti gli altri bagni e uffici del Comune.

 

Location disastrosa per il Fan Village delle ATP FINALS

Oggi ho avuto l’onore di assistere a un match delle ATP Finals e di effettuare un sopralluogo al Fan Village.

Il Fan Village in sè è molto ben realizzato e gli stand curati. Lo ritengo assolutamente adeguato per gli appassionati di tennis.

In molti, però, mi avete segnalato che, purtroppo, il Fan Village è aperto soltanto ai possessori di biglietto. In effetti si può entrare senza biglietto solo dopo le 21. Ho letto, inoltre, che alcuni sponsor si sono lamentati del minor afflusso di visitatori rispetto all’anno precedente, quando il Fan Village era stato allestito in Piazza San Carlo.

Ed è proprio per questi motivi che ho appena depositato una proposta di mozione affinchè in occasione delle prossime edizioni, venga allestito un secondo Fan Village anche nel centro della città. La mozione chiede al Sindaco e alla Giunta di individuare un luogo adatto, all’aperto o al chiuso, per poter allestire una struttura che possa accogliere i tantissimi visitatori che non hanno acquistato il biglietto o che non possono recarsi fino in piazza d’armi. Ne beneficeranno gli sponsor, ne beneficeranno tanti commercianti del centro, ne beneficeranno tantissimi visitatori ma, soprattutto, ne beneficerà la città.

Spero vivamente che l’amministrazione possa mostrarsi aperta e accolga con favore una proposta di buonsenso.

 

La tragicomica doppia morale della stampa

Ieri il sindaco Lo Russo ha presentato alle Ex Ogr di Torino i risultati del suo primo anno di mandato e, con essi, i progetti futuri.

Lo ha fatto davanti all’intero gotha cittadino: dagli industriali, ai presidenti delle fondazioni bancarie, ai rettori di Università e Politecnico fino ad un largo parterre istituzionale. Quello che un tempo, con una locuzione nota, avremmo chiamato “il Sistema Torino“.

 

Oggi la rassegna stampa cittadina è un trionfo di titoli sull’evento.

Ve ne riporto qualcuno, per darvi un’idea:

-“Lo Russo lancia i progetti per il futuro” (Corriere della Sera);

-“Sindaco concreto e con una visione. La platea approva” (Corriere della Sera);

-“Il professore e la città” (Corriere della Sera);

-“Il piano di Lo Russo: 4 miliardi per cambiare Torino” (La Repubblica),

-“Un nuovo citybranding porterà l’identità di Torino nel mondo” (La Repubblica),

– “Applausi da ex sindaci, commercio e università” (La Repubblica),

-“Lo Russo ecco il piano di rilancio: 25 milioni per salvare Barriera. Cirio testimonial del sindaco” (La Stampa),

-“Lo Russo one man show: il mio piano per la città fra solidarietà e imprese” (Torino Cronaca).

 

Ora, è forse scontato sottolinearlo, ma non posso fare a meno di notare la tragicomica doppia morale che imperversa tra il modus operandi utilizzato dalla stampa con Chiara Appendino e il MoVimento 5 Stelle e questa narrazione di comodo riservata al centrosinistra.

Se allora ogni nostro errore, ogni nostra ingenuità, ogni dichiarazione fuori posto o iniziativa amministrativa mancata, tutto era duramente giudicato, oggi il nulla. Se allora tutto era minuziosamente radiografato senza nessuna comprensione, che per altro non cercavamo, oggi è l’esatto opposto.

Non dico questo per sottolineare l’imbarazzante cortigianeria di un certo giornalismo, non c’è nulla di più scontato, ma credo che si stia perdendo un’opportunità importante: quella di evidenziare quanto sia sbagliato rendere esclusivo il dialogo dell’amministrazione con una sola parte della città e quanto questo marginalizzi tutti quei cittadini e quelle cittadine che invece, proprio ora, dovrebbero essere al centro del confronto. Proprio ora perché ORA si decidono gli interventi legati ai fondi del Pnrr.

Lo sapete, parliamo di miliardi di euro che se ben dirottati potrebbero essere un mezzo importante di contrasto alle disuguaglianze e alla povertà, se mal dirottati rischiano di essere una mangiatoia per pochi.

Ecco, questo confronto non si può limitare a qualche centinaio di persone ammesse al galà del narcisismo di un sindaco che vorrebbe venderci Torino come Steve Jobs ci vendeva l’ultimo modello della Mela.

Torino non è un prodotto e avrebbe bisogno di ascolto diffuso, di empatia e di sensibilità, tutto quello che nell’ultimo anno è totalmente mancato.

Questo è quello che succede quando il rumore degli applausi di pochi, sempre più amplificato dai media, copre il grido di dolore dei tanti.

Un evento politico di autopromozione

Ieri sera il sindaco Lo Russo ha avuto la brillante idea di convocare alle OGR la Torino “che benpensa” – dal Procuratore Generale Francesco Saluzzo (!) fino al segretario del PD Mazzù – per una lunga relazione sul primo anno di mandato suo e della sua giunta.

Non l’ha fatto in un momento qualsiasi, ma nel bel mezzo dell’evento internazionale più importante dell’anno, le Atp Finals.

Qui ci troviamo di fronte alla follia di un megalomane, pronto a tutto pur di attirare i riflettori su di sè. Chiamparino, per fare un esempio, non si è mai nemmeno sognato di organizzare un evento politico di autopromozione durante le Olimpiadi. Perché durante questi eventi devi tessere relazioni, promuovere la città, perché è Torino che deve stare sotto i riflettori del mondo, non il sindaco pro tempore.

Lo Russo, invece, dimostra ancora una volta di aver perso completamente il contatto con la realtà. Basti pensare che ieri, mentre migliaia di spettatori, terminata la partita al PalaAlpitour , salivano sul 4 che sembrava un carro bestiame tanto era affollato, la sua assessora ai trasporti dov’era? Era lì, alle OGR per assistere alla sua performance. E mentre Torino è invasa di turisti ma sotto i portici continua a regnare il degrado, dov’era il suo assessore? Ovvio, alle OGR in posa per la foto di gruppo. E mentre in Tv andava in onda l’ennesimo servizio sui problemi di sicurezza delle periferie torinesi, dov’era chi, nella sua giunta dovrebbe occuparsi di periferie? Chiuso in questa bolla dorata.

Io, sinceramente, sono sconcertato da tanta arroganza e autoreferenzialità.

Per me il bilancio è già bello che tracciato: prima finirà questa pessima esperienza di governo, meglio sarà per Torino e per i Torinesi.

Crollati gli incidenti grazie ai semafori T-red

A seguito del posizionamento dei rilevatori di infrazioni semaforiche si è registrato un calo del numero degli incidenti.

Esiste pertanto una correlazione tra la collocazione dei sistemi elettronici di controllo e la diminuzione dei sinistri e conforta l’Amministrazione comunale per aver intrapreso azioni volte al miglioramento della sicurezza stradale.

Effetto curling?

È il secondo anno in cui a Torino si svolgono le ATP Finals di Tennis e, fatta eccezione per il Sindaco (?) Lo Russo che ha sostituito la chitarra con la racchetta e per le palline da tennis giganti disseminate in giro per la Città, a Torino non si percepisce alcun segno di uno degli eventi sportivi più importanti al mondo.

Nel 2023, però, ATP dovrà decidere se rinnovare la sede di Torino per altri 5 anni. L’assessore ai grandi eventi (degli altri) Mimmo Carretta punta tutto sull’ “effetto curling”.

Qui il mio intervento in consiglio comunale.

ATP FINALS, piazza San Carlo vuota

Ieri gli otto tennisti più forti al mondo hanno sfilato in una piazza San Carlo semi deserta, in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione torinese degli ATP Finals.

Mi pare che la foto, benché zoomata ad arte per raccogliere l’unico spicchio gremito di persone (200/300 a dir tanto) degli oltre 12.000 mq di estensione della piazza, dica più di mille parole.

Ora, io non sono solita commentare gli eventi sportivi e certamente in questo momento storico ritengo che siano tanti e maggiori i problemi che le famiglie stanno vivendo qui nella nostra città.

Ma non posso nascondere l’imbarazzo di fronte a questa immagine.

Quella piazza vuota, a guardar bene, ci racconta tanto.

Ci racconta la sciatteria con cui il sindaco Lo Russo e la sua giunta stanno trattando un evento che potrebbe essere un volano di rilancio economico e turistico su scala mondiale e invece viene promosso alla stregua di una sagra di paesello.

Ci racconta di quanto sia endemico un certo provincialismo con cui l’amministrazione del Partito Democratico si approccia a queste kermesse internazionali, eventi che meriterebbero ben altra promozione che non quella di una passerella di cui nessuno era a conoscenza.

Ci racconta il vuoto amministrativo di un governo cittadino percepito come fantasma dalla maggior parte dei cittadini.

Quella piazza vuota, inutile negarlo, fa fare una figura pessima alla Città di Torino e a tutti i torinesi.

Quella piazza vuota meriterebbe delle scuse pronte e chiare da parte del sindaco.

Più gettoni ai consiglieri? No grazie.

Il Movimento 5 Stelle ritiene inopportuna qualunque modifica che vada nell’ottica di aumentare il numero dei gettoni dei consiglieri.

Non è certamente un bel segnale da parte della politica nei confronti dei cittadini che devono far fronte ai rincari energetici, alla diminuzione del valore dei loro stipendi e che si sono peraltro visti aumentare le tasse dalla stessa maggioranza che ora propone di favorire l’aumento degli emolumenti per i Consiglieri Comunali.

 

Qualità della vita, tonfo Torino

A un anno dall’inizio dell’era Lo Russo, i risultati non tardano ad arrivare…