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Proprio il 1 maggio il Governo Meloni vara il “decreto precariato”

Mentre il Governo Meloni vara proprio il 1 maggio un “decreto precariato”, con cui taglia il Reddito di Cittadinanza, che nell’ultimo triennio ha sostenuto le persone più fragili, e smantella il decreto Dignità, mettendo a rischio il futuro di migliaia di famiglie in difficoltà e pregiudicando quello dei giovani, che insieme alle donne sono i più colpiti dall’instabilità, il Movimento 5 Stelle è in piazza a Torino a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, per chiedere a gran voce l’istituzione del salario minimo garantito.

Fra il 1990 e il 2020, il nostro è stato l’unico Paese europeo in cui i salari medi dei lavoratori sono diminuiti (-2,9%); nello stesso periodo, invece, in Germania e Francia sono aumentati – rispettivamente – del 33,7% e del 31,1%. Non solo. In Italia il 12% dei lavoratori è povero (working poor): circa 200mila persone che fino ad oggi hanno integrato il proprio stipendio con il Rdc per cercare di arrivare alla fine del mese.

Il dovere di una società civile è quello di favorire l’occupazione attraverso percorsi di inclusione più forti, garantendo la massima sicurezza sui luoghi di lavoro.

SICUREZZA SUL LAVORO?

Dopo la terribile tragedia di via Genova, che ha visto tre operai morire a causa del crollo di una gru, la nostra Città dovrebbe dimostrare una attenzione ancora maggiore nei confronti della sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto riguarda i cantieri edili.

In tale ottica si inserisce il percorso cominciato dalla Commissione Lavoro della città di Torino, che ci ha visto audire in questi mesi tutte le categorie della società civile che si occupano di un tema così importante.

Invece questo è ciò che succede all’uscita della metropolitana di Corso Dante, con la scala mobile attiva e l’uscita dei passeggeri proprio sotto alla gru in movimento.

A mio giudizio è un episodio gravissimo. Lunedì prossimo chiederò Comunicazioni urgenti in Sala Rossa.

 

VOLONTARI SENZA CATERING

Caro Mimmo Carretta, Assessore ai Grandi Eventi (degli altri), è possibile sapere perchè avete deciso di umiliare i volontari della Vip Lounge in questo modo?

Davvero non potevate sforzarvi di trovare una soluzione più dignitosa?

 

INADEGUATEZZA E IMPREPARAZIONE . ANCHE IL PRIMO MAGGIO

Siamo ormai da anni abituati alla retorica delle manifestazioni del Primo Maggio e a tutti quei discorsi relativi alla sicurezza sul lavoro e al numero delle morti bianche che ogni anno aiutano le personalità politiche ad esprimersi su temi che poi durante tutto il resto dell’anno vengono purtroppo messi da parte.

Questa volta però si è riusciti a dimostrare assoluta coerenza, dimenticando la sicurezza sul lavoro anche nel giorno della festa dei lavoratori.

Durante il corteo è stato infatti allestito in fretta e furia un mini cantiere, con tanto di gru, per rimuovere alcune pesanti fioriere che qualcuno si era dimenticato di far togliere dai lati della strada. Il tutto, ovviamente, senza delimitazioni e senza dispositivi di sicurezza,

Chi si è dimenticato di togliere le barriere antiterrorismo? Cara direttrice generale Cimadom, perché nessuno in Comune ha verificato?

È stata fatta una riunione con tutti gli uffici coinvolti suolo pubblico, verde, vigili?

La direttrice del Gabinetto del Sindaco ha interloquito con Questura e Prefettura?

E il piano per la sicurezza?

Tutte le prescrizioni per la sicurezza sul lavoro sono state rispettate, considerato che si manovrano carichi da oltre 5 quintali con una gru in area non fisicamente delimitata e senza dispositivi per la sicurezza?

Il tutto, il Primo Maggio.

Sono tutte domande che rivolgerò mercoledì al Sindaco in Consiglio Comunale , durante il quale ho chiesto comunicazioni urgenti.

Sperando che questa volta si assuma le sue responsabilità, senza mandare avanti la povera vice.

 

PrimoMaggio in piazza per la dignità del lavoro e per la pace

Questo PrimoMaggio in piazza per difendere la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche per dire NO alla guerra e NO agli armamenti.

Tornare a sfilare per le strade dopo due anni di pandemia non ha purtroppo cambiato il triste e inaccettabile copione che puntualmente si ripete a Torino: il corteo letteralmente spezzato in due all’ingresso di Via Roma da un cordone di polizia e le immancabili cariche allo spezzone sociale.

Il lavoro che dovrebbe unirci ancora una volta purtroppo ci divide, ma il Primo Maggio è, e resta, di tutte e di tutti: di chi si batte contro la guerra forse un po’ più di chi è pacifista solo a parole, di chi lavora senza tutele o un lavoro non ce l’ha forse un pò più di chi grazie ai privilegi e alle politiche scellerate del passato è garantito, di chi lotta per la giustizia sociale e climatica forse un pò più di chi privilegia gli interessi dei signori del gas, del petrolio e delle armi, di chi si batte contro il Tav forse un po’ di più di chi ha scoperto nell’alta velocità il salvagente di un sistema occupazionale che è volato sempre più lontano da Torino.

In ogni caso, buona festa amiche e amici.

Restiamo ostinati e determinati, dalla parte di chi la disperazione non può tacerla.

ANCORA VITTIME SUL LAVORO A TORINO

Tre lavoratori hanno perso la vita oggi per il crollo di una gru in via Genova a Torino, tra loro anche un ragazzo di vent’anni.

Appena tre giorni fa è morto un macchinista, travolto da un treno, allo scalo merci di Orbassano.

In un momento storico in cui lavorare è praticamente un lusso, morire per guadagnarsi da vivere è inaccettabile.

Ogni vittima di questa strage infinita dovrebbe ricordarci che non stiamo facendo abbastanza, e non stiamo investendo abbastanza, per tutelare le condizioni e la vita di chi lavora.

Ma dovrebbe ricordarci anche che incentivare la precarietà, eliminare le tutele a favore dei lavoratori, erodere i diritti e criminalizzare il reddito di cittadinanza ha una conseguenza: finire per accettare che il profitto venga prima di tutto, vita compresa.

Facciamo in modo che da domani, quando si spegneranno i riflettori sulla tragedia, non resti tutto come prima.

Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e la vicinanza ai passanti feriti.