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Errare è umano, Perseverare Diabolico (PD)

Vi ricordate quando, lo scorso mese di settembre, a fronte della mia segnalazione, il Partito Democratico dovette traslocare il comizio di Letta organizzato in Piazza d’Armi? Il regolamento della città, loro malgrado, non lo permetteva.

Bene, ci risiamo.

Si stanno svolgendo infatti in questi giorni le primarie del Partito Democratico e lo scorso lunedì si è tenuto, presso il Polo del ‘900, l’incontro della corrente che sostiene il candidato alla segreteria del PD Stefano Bonaccini, a cui hanno partecipato tra l’altro i Consiglieri Comunali Greco, Ledda e Borasi e l’ex Sindaco Fassino.

Il regolamento di concessione degli spazi del Polo del’ 900 però non ammette “iniziative direttamente riconducibili a esclusiva propaganda partitica che non rispettino il confronto pluralistico”.

È evidente che l’evento in questione, essendo riservato non solo a un unico partito ma addirittura ad una sua corrente, aveva ben poco del “confronto pluralistico” previsto dal regolamento .

Ma è possibile che il partito che amministra Torino continui ad agire in completo spregio delle regole, utilizzando il bene pubblico come se fosse sua privata proprietà?

Ho depositato una interpellanza con cui chiedere conto in Sala Rossa di questo grave e reiterato atteggiamento.

Siete amministratori pro tempore, cari esponenti del PD. Non padroni della città.

Il PD non ha rispettato le regole. Avevamo ragione noi.

Ricordate i famosi comizi elettorali del PD nel Punto Verde di Piazza d’Armi? E’ finita così…

 

Pd colto in castagna, Letta deve traslocare

Pd colto in castagna sui regolamenti comunali, ma non erano quelli competenti?

Mi sembra corretta, a fronte delle evidenti irregolarità, la scelta del Pd Torinese di traslocare altrove il comizio di Letta. Restano, tuttavia, da accertare le eventuali violazioni relative al comizio precedente del sindaco Lo Russo, al quale chiederò conto in consiglio comunale e alla corte dei conti.

Le autorità competenti valuteranno se, anziché fare gli interessi del comune, ha fatto quelli del suo partito. Un pasticciaccio brutto in una campagna elettorale non certo entusiasmante da parte del partito al governo della città.

LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL PD SI STA SVOLGENDO NEL RISPETTO DELLE REGOLE?

Dopo aver presentato pubblicamente, sabato scorso, i propri candidati piemontesi alla presenza del Sindaco (?) Lo Russo e di un gruppo di militanti ed elettori, domani pomeriggio, presso il punto verde di Piazza d’Armi, sarà la volta del comizio del Presidente del Partito Democratico Enrico Letta.

I regolamenti comunali però non consentono la partecipazione di partiti politici ad eventi patrocinati dal Comune e che beneficiano di vantaggi economici, come ad esempio l’esenzione del canone di occupazione del suolo pubblico per un totale di 37703 euro, che la Giunta comunale ha tuttavia concesso agli organizzatori del Punto Verde di Piazza ad’Armi.

Mi sarei aspettato che il Sindaco Lo Russo, presente all’evento sabato scorso, si facesse garante dei regolamenti e degli interessi della Città di Torino, invece che di quelli di un partito che forse sente la tensione di un risultato elettorale che si preannuncia poco generoso, invece scopro che al PD potrebbe essere concesso di non rispettare i regolamenti comunali, per di più in piena campagna elettorale, esponendo inoltre il comune al rischio di un danno erariale.

L’area di Piazza d’armi occupata dal punto verde, inoltre, è uno spazio pubblico non compreso fra le aree destinate dal Comune di Torino alla campagna elettorale, che includono esclusivamente le consuete aree concesse per i banchetti elettorali e le aree della piazza non date in concessione ad associazioni.

Il Presidente del PD Enrico Letta, che il 22 agosto, riferendosi alle regole relative alla par condicio in campagna elettorale, aveva ringraziato il Prefetto di Bologna per aver “esplicitato e reso trasparenti elementi che già stavamo approfondendo da un paio di settimane con le autorità competenti e con nostri legali” (ovvero vietando bandiere e simboli di partito alla Festa dell’Unità), è così sicuro che ciò che a Bologna non si può fare sia invece concesso a Torino?

In attesa di discutere la questione in Sala Rossa, ho richiesto un chiarimento urgente e formale al Prefetto di Torino.

L’ammucchiata pro-establishment di Letta abbandona il campo progressista per puntare dritto al centro

Fa benissimo il PD di Letta ad amoreggiare con Calenda e con le sue proposte reazionarie, altro che repubblicane.

L’ammucchiata pro-establishment di Letta abbandona, così, il campo progressista per puntare dritto al centro – forse anche un po’ più in là – visto il programma di Azione presentato ieri. La speranza è di strappare qualche voto alla moribonda Forza Italia, nella convinzione che la Sinistra e i Verdi, si tureranno il naso per l’ennesima volta, pur di portare a casa lo scranno per i loro segretari. E poi, scommetto, all’ultimo secondo infileranno dentro anche Renzi e Boschi.

Non è un caso che anche la Gelmini (sì, quella della tanto criticata riforma della scuola), abbia aderito ad Azione.

Il prossimo è Brunetta, quello degli insulti al lavoratore “Sei dipendente? Perché ca..o parli allora? Il microfono ce l’ho io e comando io”. E poi, probabilmente, Carfagna.

Noi siamo distanti anni luce da queste logiche.

La strategia del Pd di Letta è stata quella del serpente che ti stringe e ti soffoca. Forse, adesso, ci siamo liberati dalla presa e possiamo tornare ad essere noi stessi. Basta compromessi, siamo qualcosa di profondamente diverso dal PD e qui a Torino è ancora più evidente.

Noi abbiamo un programma per il sociale e per l’ambiente, sostenuto da tutte le cose che siamo riusciti a fare in questi anni di governo.

Noi siamo il M5S e il Nostro Presidente è Giuseppe Conte.