I Murazzi chiusero progressivamente intorno al 2013, Fassino sindaco, Lo Russo capogruppo, poi assessore.
Fu una delle “eredità” tramandate dal PD all’amministrazione M5S, insieme all’occupazione dell’ex-Moi, al campo Rom di via Germagnano fuori controllo, a GTT sull’orlo del fallimento, al Salone del Libro a Milano, ai conti del Comune sottosopra, etc.
Problemi che l’amministrazione passata ha risolto, non senza difficoltà.
E i Murazzi non fanno eccezione. Basta fare una veloce ricerca su Google per scoprire che, dopo un enorme lavoro dell’assessore Sacco per risolvere alcuni problemi relativi alla sicurezza dell’area, la riapertura è stata ufficialmente annunciata da Chiara Appendino all’inizio del 2020. I lavori, poi rallentati causa Covid, stanno per terminare in questi giorni.
Cronaca qui, 20 gennaio 2020: “Murazzi, al via i cantieri”. La Stampa, 9 luglio 2021: “Primi ponteggi per i murazzi”.
Quindi, fra le millemila cose che Lo Russo inaugurerà assumendosene indebitamente i meriti, ci sono senza ombra di dubbio, i Murazzi.
L’ha già fatto dal palco durante Eurovision (sì, l’evento che ha ereditato ma per il quale ha ringraziato tutti tranne Appendino): “Prometto, riaprirò i Murazzi!”.
Sindaco, facciamo così. Non le chiederò di ringraziarci, ma almeno, per cortesia, non ci prometta anche l’arrivo di 70 nuovi tram, di altre 4 edizioni delle Atp Finals e delle Universiadi.