Uno dei progetti che l’amministrazione Appendino ha lasciato in eredità alla Città è il completamento del Parco del Sangone, che prevede la sistemazione a parco pubblico dell’area tra il ponte di corso Unione Sovietica e il Mausoleo Bela Rosin di strada Castello di Mirafiori, la bonifica delle rive del fiume, la realizzazione di nuovi affacci sul fiume, con alberi e sentieri per bici e pedoni, lo sgombero degli orti spontanei e la creazione di un collegamento con l’esistente passerella ciclopedonale sul fiume.
Nonostante la delibera fosse stata approvata nel 2020 e l’inizio dei lavori fosse previsto per il 2021, purtroppo il progetto non è ancora partito.
Nel frattempo però è sorto lungo le sponde del Sangone un maxi insediamento abusivo, che si estende per centocinquanta metri, comprendente al suo interno una “villetta” di due piani con tanto di terrazzo affacciato sul fiume, due baracche di
lamiera con finestre con stipiti in legno, tre pezzi di terra coltivati e bagnati grazie a cisterne, un
sentiero in pietra che collega tutte le strutture, tutto costruito tutto nel giro di pochi mesi, sicuramente dopo lo scorso inverno.
Ho interrogato l’assessore Tresso per comprendere quando ripartirà quel progetto, ma purtroppo la risposta è stata che al momento ci sono altre priorità.
Nel frattempo però l’insediamento abusivo continua a crescere, assieme alla percezione di insicurezza dei residenti e assieme al rischio di non potere più intervenire quando arriverà il momento di far partire i lavori.
Come sempre, anche quest’anno il problema lo risolveremo l’anno prossimo.