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Dopo tante critiche e dopo averci dato degli incompetenti…

Nel giugno del 2016 veniva individuata nelle acque del Po la presenza di esemplari di Myriophyllum, una pianta infestante molto pericolosa per l’ecosistema fluviale.

I consiglieri delle allora minoranze, tra cui l’attuale Assessore Francesco Tresso, criticarono in maniera molto forte la scelta della Giunta Appendino di coinvolgere i volontari di Comune, Regione Piemonte, ENEA, IPLA, Società Remiere, GTT e Amiat per estirpare manualmente le piante infestanti, presenti in grosse quantità.

Gli interventi effettuati all’epoca furono in tutto 3. Estate 2016 autunno 2016 primavera 2017. Tutti manuali e risolutivi. Il Myriophillum sparì definitivamente dalle acque del nostro fiume.

Lo scorso mese di luglio, a distanza di 6 anni, nel Po è stata rilevata la presenza di un’altra pianta infestante, l’Elodea Nuttallii, anch’essa molto pericolosa per l’ecosistema fluviale.

Dopo tante critiche, dopo averci dato degli incompetenti per aver coinvolto i volontari nella pulizia del fiume, quale miglior banco di prova per l’invece competente Assessore Tresso per dimostrare che avrebbe risolto il problema meglio di noi?

Immaginate dunque la mia grande sorpresa nello scoprire che per la rimozione della pianta infestante sono stati coinvolti nuovamente i volontari di Comune, Regione Piemonte, ENEA, IPLA, Società Remiere, GTT e Amiat. Esattamente la stessa identica scelta della Giunta Appendino!

Nel mio intervento in consiglio comunale ho invitato l’Assessore a chiedere scusa e dimostrare almeno un minimo di onestà intellettuale. Secondo voi lo farà?

Alghe nel Po, qualcuno, forse, dovrebbe chiedere scusa

Nel giugno del 2016 veniva individuata per la prima volta nelle acque del fiume Po la presenza di esemplari di Myriophyllum, una pianta infestante e molto pericolosa per la sopravvivenza delle piante autoctone.

Vista l’urgenza della situazione, la Giunta Appendino, con il supporto di volontari di Comune, Regione Piemonte, ENEA, IPLA, Società Remiere, e con l’appoggio tecnico di Comune, GTT e AMIAT, provvedeva ad estirpare manualmente le piante infestanti, presenti in grosse quantità.

I consiglieri delle allora minoranze, tra cui l’attuale assessore Tresso, dal giorno successivo cominciarono a criticare fortemente sia la scelta di coinvolgere i volontari, sia il provvedimento stesso. La parola usata era “faciloneria”, e l’intervento venne considerato “un evento mediatico che ha tamponato la situazione senza risolverla.”

Gli interventi furono in tutto 3. Estate 2016 autunno 2016 primavera 2017. Tutti manuali. Tali interventi furono definitivi.

A distanza di 6 anni nel Po è presente un’altra pianta infestante, l’Elodea Nuttallii: matasse e matasse sotto la superficie dell’acqua, situazione aggravata dalle straordinarie condizioni di siccità.

Apro il giornale per capire come l’assessore Tresso intende affrontare una estirpazione manuale: leggo che verranno utilizzati volontari di ENEA, Città metro, protezione civile, circolo remieri, tecnici del comune, operatori di Amiat, e via dicendo.

Sembrava un giornale del 2016, senza però l’incessante campagna denigratoria verso la nostra amministrazione che ha caratterizzato quei giorni.

Anche questa volta il tempo ci ha detto che avevamo ragione. Qualcuno, forse, dovrebbe chiedere scusa e dimostrare un minimo di onestà intellettuale.