Questo PrimoMaggio in piazza per difendere la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche per dire NO alla guerra e NO agli armamenti.
Tornare a sfilare per le strade dopo due anni di pandemia non ha purtroppo cambiato il triste e inaccettabile copione che puntualmente si ripete a Torino: il corteo letteralmente spezzato in due all’ingresso di Via Roma da un cordone di polizia e le immancabili cariche allo spezzone sociale.
Il lavoro che dovrebbe unirci ancora una volta purtroppo ci divide, ma il Primo Maggio è, e resta, di tutte e di tutti: di chi si batte contro la guerra forse un po’ più di chi è pacifista solo a parole, di chi lavora senza tutele o un lavoro non ce l’ha forse un pò più di chi grazie ai privilegi e alle politiche scellerate del passato è garantito, di chi lotta per la giustizia sociale e climatica forse un pò più di chi privilegia gli interessi dei signori del gas, del petrolio e delle armi, di chi si batte contro il Tav forse un po’ di più di chi ha scoperto nell’alta velocità il salvagente di un sistema occupazionale che è volato sempre più lontano da Torino.
In ogni caso, buona festa amiche e amici.
Restiamo ostinati e determinati, dalla parte di chi la disperazione non può tacerla.