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EUROVISION – Molestie alle volontarie

Ho letto questa mattina delle molestie subite dalle giovani volontarie al party inaugurale degli #EurovisionSong che si è tenuto alla Reggia di Venaria due giorni fa.

Un episodio che viene tenuto abbastanza in sordina per evitare, come si evince dalle (infelici) parole della Responsabile dei Volontari, “di sporcare un evento tanto bello e formativo per i nostri giovani”.

Non voglio entrare ora nella questione politica, che ho già avuto modo di sottolineare, sull’uso dei volontari nei grandi eventi; ma quando una donna denuncia di aver subito un palpeggiamento o qualsivoglia tipo di molestia fisica o verbale minimizzare l’episodio è quanto di più sbagliato possiamo fare.

Lo è perché la sensazione di disagio e vergogna che una circostanza simile provoca non può essere taciuta né tanto meno sminuita.

Lo è perché pensare che le istituzioni, e il nostro Comune in particolare, tacciano per evitare di macchiare la reputazione dell’evento o della città è oggettivamente triste se poi guardiamo alle belle parole profuse in occasione delle ricorrenze sulla violenza di genere.

Lo è perché girarsi dall’altra parte di fronte ai diffusi fenomeni di machismo alimenta i presupposti per una società che ignora i diritti e la sicurezza di tutte noi.

Lo è perché appena due giorni fa, a Rimini, 150 donne hanno denunciato simili episodi al Raduno degli Alpini.

Gli EurovisionSongContest per Torino sono un evento straordinario capace di portare musica, bellezza, intercultura e apertura sul mondo. Proprio per questo non possiamo e non vogliamo accettare nessuna violenza e a queste ragazze deve andare la nostra solidarietà e tutto il supporto che si può mettere in campo.

Ora.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi, attività all'aperto e il seguente testo "Eurovision, nelle chat il racconto delle volontarie dopo il party a Venaria: «Molestate dai ballerini»"