La transizione energetica a intermittenza di Lo Russo

Bene la transizione energetica, ma a intermittenza.

Quando alcuni industriali torinesi legati al motore endotermico ti chiedono di schierarti contro, “Perplesso”.

Quando Iveco insiste sui motori elettrici, “Ottima notizia”.

In politica, si sa, la coerenza é alla base di tutto. E a Torino abbiamo un ottimo esempio. Da non seguire.

EUROVISION 2023? LO RUSSO REMISSIVO.

Eurovision 2023? Buono solo a farsi fotografare con la chitarra.

Atp Finals? Vogliono distruggerle. Quì il mio intervento in Consiglio Comunale.

EUROVISION 2023?

Come avrete letto, Ebu sta valutando di organizzare la prossima edizione di Eurovision nel Regno Unito ma, da regolamento, potrebbe anche riorganizzarlo in Italia e a Torino. Allora perchè non mettere in piedi una proposta competitiva della Città insieme a Rai in questo senso? Tocca invece rilevare un atteggiamento totalmente remissivo da parte del Sindaco.

E se l’amministrazione non sta facendo nulla per trattenere Eurovision, c’è un altro evento, ancora più importante, che stanno cercando di rovinare: le Atp Finals.

Ieri su La Stampa, Purchia e Carretta hanno dichiarato che non vogliono più ospitare il Fan Village in Piazza San Carlo, trasferendolo in piazza D’armi. “Solo eventi di qualità”, come se questo evento, conteso da Singapore, Tokyo, Londra e Manchester, non lo fosse.

Un’idea folle e sconsiderata che penalizza non solo i commercianti del centro, ma tutta la città.

L’idea che mi sono fatto, esattamente come dichiarato dall’assessore regionale allo Sport Ricca, è che questa decisione (altrimenti immotivata) sia figlia della volontà di oscurare e far dimenticare un’importantissima eredità dell’amministrazione Appendino. Nel 2023 ATP dovrà decidere se rinnovare la sede di Torino per altri 5 anni (come successe con Londra) o se fare un nuovo bando. Se queste sono le premesse, mi sembra che la strada per ospitare le Finals per 10 anni consecutivi sia tutta in salita.

Nei prossimi giorni presenterò una mozione con cui chiederò al consiglio comunale e alla giunta di Ospitare il Fan Village in centro città.

PARCHEGGIO CAPUANA

Sopralluogo della II Commissione permanente presso il parcheggio Capuana in piazza Santi Apostoli.

Con deliberazione della Giunta Comunale nel 2004 veniva approvato un progetto preliminare relativo alla realizzazione di un parcheggio interrato e alla sistemazione superficiale dell’allora piazza Capuana.

La Città conferiva a GTT, quale Ente preposto in via esclusiva al servizio pubblico “parcheggi”, l’incarico di attuazione del progetto.

Il progetto prevedeva la realizzazione di 137 posti auto a rotazione e 93 privati (di cui 2 riservati a posti moto), per un totale complessivo di 230 posti auto.

Durante l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del parcheggio, la Regione Piemonte comunicava formalmente di non poter fornire garanzie in merito all’erogazione dei contributi ex Legge 122/1989.

Al fine di limitare i costi dell’intervento, GTT ha ritenuto necessario dare priorità alla realizzazione dei box/posti auto da alienare ai privati ed alla sistemazione della piazza, predisponendo un’apposita variante, e rinviando successivamente le opere di completamento della parte di struttura destinata a parcheggio a rotazione.

La variante approvata prevedeva quindi la realizzazione di 89 posti auto 2 posti moto privati e possibili futuri 135 posti auto pubblici a rotazione, la creazione di una nuova rampa di entrata ed uscita parallela a via Morandi eliminando le precedenti ai lati dell’aiuola centrale di via Farinelli, la realizzazione di nuove scale di emergenza, opere interne e gli interventi di sistemazione di piazza Capuana.

Il nuovo importo dei lavori, ridotto rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo, risultava pari ad Euro 4.276.801,26.

Il cantiere ha subito forti rallentamenti a causa di gravi inadempienze e ritardi nei lavori di costruzione e consegna.

L’area è stata oggetto di numerose interpellanze (tra cui anche la mia) e ordini del giorno in cui si chiedeva una risoluzione del cantiere del parcheggio e la riqualificazione della piazza.

Al termine dei lavori, Gtt con avviso d’asta ha provato invano a vendere i diritti di proprietà superficiaria degli immobili adibiti a box presso il parcheggio Capuana sito in Via Farinelli angolo Via Morandi.

Piazza Capuana veniva definita “la grande piazza degli sprechi” dal tg satirico “Striscia la notizia” nel 2014.

Nell’ottobre 2018, dopo anni di abbandono, sono terminati i lavori di riqualificazione della piazza e l’amministrazione ha provveduto alla nuova intitolazione della piazza ai “Santi Apostoli”, nome della chiesa parrocchiale poco distante, come richiesto dai cittadini nel 2011 con una petizione presentata al Consiglio comunale.

Il parcheggio Capuana ad oggi risulta in evidente stato di abbandono, sporco e soggetto ad attivandalici.

Quali progetti sono previsti da questa amministrazione per il parcheggio Capuana?

È previsto un nuovo avviso d’asta per la messa in vendita dei posti auto e moto?

Proseguiranno nei prossimi mesi le interlocuzioni necessarie con la Circoscrizione 2 e i cittadini affinché questa grande opera pubblica non venga abbandonata per sempre e che venga resa nuovamente vivibile una piazza che, al momento, è in stato di abbandono.

Cambiamento climatico e posizioni ideologiche

Da qualche giorno 125 Comuni piemontesi sono in stato di emergenza idrica.

Il livello del Po è sceso di quasi tre metri rispetto alla media stagionale e il Sangone, uno dei suoi affluenti, è completamente sparito.

La produzione ortofrutticola è diminuita fino al 50% e si comincia a parlare di razionamenti dell’acqua potabile.

Si tratta della siccità più grave degli ultimi 70 anni, ma già da qualche tempo stiamo entrando in un’epoca in cui fenomeni meteorologici estremi sconvolgeranno sempre più spesso le nostre vite.

Da più di dieci anni ormai il movimento 5 stelle sta portando le tematiche ambientali al centro del dibattito politico e nonostante tutto, anche adesso che gli effetti del cambiamento climatico cominciano a manifestarsi in tutta la loro devastante gravità, la politica non ha il coraggio di portare avanti delle scelte ambientaliste, perché sono impopolari e non portano consenso elettorale.

Solo pochi giorni fa, per esempio, il Sindaco Lo Russo etichettava come ideologiche le posizioni espresse dal segretario del suo partito sul progressivo abbandono dei motori endotermici.

Il nostro pianeta sta soffrendo e ci sta chiedendo aiuto. Bisogna continuare con le scelte coraggiose, senza arretrare di un solo cm.

“Ci stiamo lavorando, non ci sono soldi”

In merito al futuro del Teatro Nuovo oggi l’Assessora Purchia ha risposto con la più classica delle dichiarazioni previste nel cosiddetto Manuale del Politichese: “Ci stiamo lavorando, non ci sono soldi”.

Pur dando per assodato (sulla fiducia) che i fondi per la messa in sicurezza del teatro verranno reperiti (ma non si sa ancora bene dove e come) prendiamo anche atto che la nuova amministrazione non ha idee in merito al modello di gestione del teatro.

“Pensarci è prematuro” ha ribadito oggi in aula l’Assessora Purchia.

A nostro avviso bisognerebbe prima (o almeno contemporaneamente) pensare al modello di gestione per poter progettare al meglio la struttura.

San Giovanni 2022, indietro tutta!

Le aziende investono su una Città quando questa sa dare prospettive credibili per il futuro. Altrimenti, addio.

Torino poteva mantenere una filiera tecnologica e innovativa e, perchè no, affiancarla ai fuochi d’artificio. Invece, con un colpo di spugna, Torino fa INDIETRO TUTTA!

La mamma di Emma, bimba investita all’asilo nido da un’auto, lancia questa petizione…

La mamma di Emma, bambina di due anni investita all’asilo nido da un’auto, lancia questa petizione.

E’ possibile sostenerla e firmare qui.

 

 

 

AUTO ELETTRICA E IPOCRISIA

Ho letto questa mattina le dichiarazioni del sindaco Lo Russo relativamente alla decisione del Parlamento europeo di fermare la vendita di auto a benzina, diesel e GPL dal 2035.

La sua è l’ennesima voce preoccupata, dopo quelle dagli industriali piemontesi e dal rettore del Politecnico Guido Saracco, tutti uniti nel bollare la scelta come “talebana” e foriera di problematiche occupazionali.

Ora, nel nostro Paese – e nella nostra città in particolare – il quadro occupazionale legato al comparto dell’automotive versa in uno stato di crisi tale da rendere incomprensibile questa tardiva enfasi a difesa dei posti di lavoro: basti pensare che a Torino e provincia, negli ultimi 12 anni, secondo i dati della Fiom, si sono persi 32.000 posti di lavoro (-27.2%) e hanno chiuso i battenti 370 imprese del settore metalmeccanico (-39%).

Sono dati che dovrebbero farci riflettere e, quanto meno, indurre la classe dirigente cittadina a una severa autocritica sulla capacità di elaborare una politica industriale seria, che sappia innovarsi rispettando parimenti i lavoratori e il nostro pianeta.

Invece siamo qui a lamentarci perché l’Europa cerca di costringerci ad abbandonare da subito, cioè ORA, i progetti di investimento basati sui combustibili fossili.

La scadenza del 2030 per il dimezzamento delle emissioni globali di CO2 non è una data contrattabile, semplicemente se aspettiamo oltre prima che le emissioni calino non sarà più possibile invertire la tendenza con conseguenze sull’ambiente, sulla salute e sull’economia che a stento immaginiamo.

E allora sarebbe auspicabile un maggiore senso di responsabilità da chi ci governa perché non sono davvero accettabili le scuse sentite in questi giorni, fin ultima quella sui problemi etici legati all’approvvigionamento del litio, quando per decenni si sono ignorati bellamente i legami tra il petrolio e lo scoppio di guerre nel mondo.

A costo di essere bollati come “talebani”, è necessario incominciare a dire alcune cose molto chiaramente:

1) la transizione energetica, necessaria non solo per il pianeta e chi lo abita (noi, in primis), crea posti di lavoro a patto che si incominci da subito a sostenere la formazione e la riqualificazione di tutte quelle figure che possono trovare impiego in nuove attività lavorative. D’altronde il rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia del 2021 ha stimato che l’azzeramento delle emissioni porterebbe ad un aumento del Pil globale dello 0.4% all’anno;

2) 14 anni di tempo mi sembrano più che sufficienti per creare infrastrutture adeguate ad una mobilità elettrica, che aspettiamo?

3) l’auto del futuro è alimentata con energia rinnovabile ma soprattutto è condivisa. Sì, condivisa. Per la maggior parte di noi non ha alcun senso possedere un mezzo per usarlo meno di mezz’ora al giorno consumando risorse economiche, tempo e suolo;

4) le nostre industrie devono passare dall’idea di “vendere auto” all’idea di “vendere mobilità”, che è poi quello di cui una città come la nostra avrebbe assolutamente bisogno visto che abbiamo il record italiano di auto in rapporto al numero di abitanti (assoluta follia).

È passato un anno da quando iniziava la campagna elettorale per le amministrative a Torino, interamente condotta al grido di una città più sostenibile e a misura d’uomo. Dopo 365 giorni rimane l’ipocrisia e l’inadeguatezza di chi al futuro del pianeta e di tutti noi, anche oggi, ci pensa domani.

Iren, amministratori e manager si aumentano lo stipendio

La prima manovra della governance Iren appena nominata da Lo Russo? Aumentarsi gli stipendi.

Così fanno fronte al caro bollette. Loro.

Presenterò un’interpellanza per chiedere al Sindaco se ne era al corrente e, soprattutto, che cosa ne pensa.