REFERENDUM LIBERI SUBITO – Eutanasia legale
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Valentina Sganga /da Valentina SGANGAÈ iniziata anche in Piemonte la raccolta firme per una proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare per regolamentare i tempi e le modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito.
Dopo lo stop al Referendum sull’eutanasia legale, si riparte con l’impegno attivo per affermare il nostro diritto ad essere liberi fino alla fine e, con questa proposta, #LiberiSubito senza i tempi di attesa infernali che troppi malati ancora subiscono per l’assenza di procedure normate.
Io ho già firmato e trascorso, oggi, un bellissimo pomeriggio con le amiche e gli amici della cellula piemontese dell’Associazione Luca Coscioni.
Serviranno almeno 8000 sottoscrizioni nella nostra Regione quindi passate parola, firmate e visitate il sito per restare aggiornati su banchetti ed eventi (per info clicca qui).
Cattivi odori a Barriera di Lanzo
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Dorotea Castiglione /da Dorotea CASTIGLIONEIn Barriera Lanzo, cittadini e comitati di zona lamentano da anni di rilevare odori
sgradevoli, presumibilmente causati dalla lavorazione di conglomerati bituminosi da una ditta la cui sede è nel Parco Fluviale in Strada del Bramafame.
Sono stati parecchi finora i tentativi di intervenire nei confronti dell’azienda per verificare se questi odori oltre ad essere sgradevoli e rendere invivibile il quartiere siano anche tossici o pericolosi.
Gli impianti per la produzione di conglomerati bituminosi hanno un forte impatto sul territorio e sulla popolazione. L’impatto più significativo è senza dubbio rappresentato dall’emissione nell’aria di fumi derivanti dai processi di combustione dei bruciatori, dalla lavorazione degli inerti, dal riscaldamento del bitume e dai mezzi per la movimentazione e il trasporto. Il bitume in sé non è considerato cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia Internazionale per la Lotta del Cancro (IARC),
ma gli estratti del bitume, il bitume raffinato all’aria e le miscele sono possibili cancerogeni. Oltre ad essere impattante per l’ambiente essendo collocata nel Parco Fluviale e a ridosso delle abitazioni.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte, a seguito delle ripetute segnalazioni, ha effettuato diversi monitoraggi di cui non sono ancora noti i risultati e che sia gli Uffici Ambiente della Città sia il Comando di Polizia Locale, sono stati più volte sensibilizzati sul tema.
Si torna a parlare di Piazza Baldissera
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Dorotea Castiglione /da Dorotea CASTIGLIONENei giorni scorsi è stato presentato un nuovo progetto per la modifica della viabilità del nodo di piazza Baldissera che prevede l’eliminazione della rotonda e la realizzazione di intersezioni semaforizzate.
Dalle prime informazioni circolanti sul web questo progetto ricorda quello presentato il 27 gennaio 2021 dall’allora assessora ai Trasporti Maria Lapietra nelle commissioni Mobilità, Servizi Pubblici locali e Ambiente.
Nello specifico i tecnici comunali e gli esperti del Politecnico di Torino avevano presentato le simulazioni per la nuova sistemazione viaria della zona, prevedevano la semaforizzazione con precedenza tranviaria e la rimodulazione della rotonda.
Un grande incrocio a più corsie con almeno sette semafori (con priorità al trasporto pubblico) e il transito in centro del tram della linea 10.
Tra gli interventi necessari vi era la modifica delle corsie, un nuovo collegamento in uscita da corso Mortara verso via Giachino, l’accesso e uscita di corso Mortara verso la piazza, la svolta da via Cecchi non più consentita per concentrare il flusso su corso Vigevano e lo spostamento delle fermate dei mezzi pubblici.
Il progetto non riscosse apprezzamenti dalle minoranze in quanto favorevoli alla realizzazione del sottopasso veicolare tra corso Vigevano e corso Mortara
𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗕𝗮𝗹𝗱𝗶𝘀𝘀𝗲𝗿𝗮?
Nel 2007, sindaco Chiamparino, si decise di far passare le canne ferroviarie sotto il fiume Dora, il manufatto interrato realizzato sotto piazza Baldissera assunse una struttura su più piani:
– al piano più basso due gallerie ferroviarie parallele ciascuna con doppio binario (in una galleria transita l’Alta Velocità, nell’altra i convogli SFM);
– al piano sopra, uno scatolone vuoto costituisce la “predisposizione” per la possibile futura realizzazione, sotto la rotonda, di un sottopasso stradale Mortara-Vigevano, in direzione est-ovest;
– di fianco a questo scatolone, tangente alla rotonda, è presente la galleria della Torino-Ceres.
A settembre 2012 , sindaco Fassino, si decide che il primo varco, a riaprire i collegamenti est-ovest, sia in corrispondenza di piazza Baldissera.
Nasce così la rotonda, inizialmente con poche immissioni stradali. Negli anni successivi viene montato il nuovo ponte sulla Dora, che consente di aprire il Viale della Spina verso piazza Statuto, mentre a nord viene demolito l’ex cavalcaferrovia di via Stradella. Per passaggi successivi si giunge così all’assetto attuale, che vede convergere sulla rotonda 6 direttrici di traffico: corso Principe Oddone, corso Mortara, via Stradella, corso Venezia, corso Vigevano e via Cecchi.
𝗢𝗴𝗴𝗶
Il 23 marzo ci sarà presentato in commissione il nuovo progetto targato Lo Russo che soppianta definitivamente la realizzazione del tunnel considerato troppo oneroso.
Nell’attesa di sapere con precisione dai tecnici e dalla Giunta la nuova predisposizione di piazza Baldissera con le relative soluzioni previste per l’attraversamento in sicurezza, in modo veloce e semplice da parte di tutti gli utenti della strada compresi ciclisti e pedoni, vi lascio il link in cui viene descritto lo studio che il Politecnico di Torino presentò nel 2021.
Sarà nostra cura chiedere le motivazioni per la quale il progetto presentato dalla Giunta Appendino venne aspramente criticato e in seguito “cestinato” per far spazio ad un progetto simile.
Cosa non li convinceva? Quali criticità avevano rilevato?
Automotoretrò: il Comune non ha mosso un dito per trattenerli a Torino.
/0 Commenti/in Andrea Russi, Articoli e comunicati /da Andrea RussiIn un’intervista ad una delle più prestigiose testate del settore, l’organizzatore di Automotoretrò ha dichiarato che il Comune non ha mosso un dito per trattenerli a Torino. Eppure si trattava del secondo evento fieristico più importante della città, dopo il Salone del Libro, con ricadute economiche importanti, considerato che durante il Salone dormivano e mangiavano in città decine di migliaia di persone.
Ora, mi chiedo: cosa lo paghiamo a fare lo stipendio del Sindaco e dell’assessore Carretta?
Inutile dirvi cosa si sarebbe detto e scritto se tutto ciò fosse accaduto durante la precedente amministrazione.
Potete leggere l’intervista completa qui.
Piazza Baldissera, addio tunnel (e addio promesse elettorali)
/0 Commenti/in Andrea Russi, Articoli e comunicati /da Andrea RussiLo Russo, 2019: “L’amministrazione (Appendino) chieda i soldi al governo per realizzare il tunnel!”
Lo Russo, 2022: “Tunnel di piazza Baldissera, lo voglio”.
Lo Russo, 2022: “Abbiamo ribadito al ministro l’assoluta priorità della realizzazione del sottopasso di piazza Baldissera”
Foglietta, 2023: “No al tunnel, troppo costoso. Via la rotonda, mettiamo i semafori”.
Ecco a voi i due massimi interpreti del circo Barnum che questa amministrazione ha messo in piedi su Piazza Baldissera.
Solo che non fanno ridere, visto che a pagarne le spese sono i cittadini torinesi che si trovano di fronte all’ennesima promessa non mantenuta di Lo Russo.
8 marzo
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Valentina Sganga /da Valentina SGANGAAlle donne che, in Iran e in ogni angolo di questa Terra, non si arrendono alle più atroci oppressioni: buon 8 marzo, ogni giorno.
Alle donne che lottano per demolire le barriere di iniquità sul lavoro, nella politica e nella società: buon 8 marzo, ogni giorno.
Alle donne che si oppongono alla violenza degli uomini bruti: buon 8 marzo, ogni giorno.
C’è ancora tanta strada da fare, ma ci sono compagne straordinariamente coraggiose con cui percorrerla.
La tettoia di via Pepe
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Dorotea Castiglione /da Dorotea CASTIGLIONELa Tettoia Pepe prossimamente subirà un piccolo restyling, saranno ripulite le canaline di scolo e ripristinato l’intonaco ma continuerà ad essere inaccessibile.
Il costo per la riqualificazione è stato quantificato in 980mila Euro, l’eventuale abbattimento prevede un esborso di oltre un milione di Euro, importi di cui ad oggi il comune non dispone.
Continuerà pertanto a restare inutilizzata, intonacata (!) ma off-limits per i cittadini che vorrebbero renderla un luogo vivo.
Nuovo ospedale nel Parco della Pellerina. Quando ci diranno che…
/0 Commenti/in Articoli e comunicati, Valentina Sganga /da Valentina SGANGAQuando ci diranno che non c’era altra alternativa nella scelta di un parco per il nuovo ospedale di Torino Nord, non crediamoci.
C’era. Anzi, ce n’era più di una, semplicemente il sindaco Lo Russo voleva in partenza la Pellerina e nessun altro ragionamento è mai stato possibile. Anche a fronte di criticità evidenti: il rischio idrogeologico e la presenza di un elettrodotto interrato che spostare non sarà né facile, né economico.
Quando ci diranno che, in fondo, l’area giostre è un “solo un parcheggio in terra battuta”, non crediamoci.
Anche senza verde, è un terreno nudo e cementificarlo significa impermeabilizzare e consumare suolo, con tutte le conseguenze che questo comporta sull’aumento di calore e sulla gestione delle acque.
Quando ci diranno che non toccheranno il parco, non crediamoci.
L’area giostre ha un’estensione di 50.000 mq, del tutto insufficienti rispetto ai 100.000 mq richiesti e necessari alle strutture viabilistiche e di parcheggio.
Quando ci diranno che l’area ex Thyssen non era idonea per i costi di bonifica, non crediamoci.
Stiamo perdendo un’opportunità storica per mera volontà politica: quella di destinare la Thyssen a sito di localizzazione nell’ambito della produzione dell’idrogeno. Una vera di garanzia di sicurezza, tra l’altro.
Quando ci diranno che l’ex macello di Via Traves è troppo distante per considerarlo come alternativa, non crediamoci.
Sono 10 minuti di macchina dall’attuale Maria Vittoria.
Quando ci diranno che è necessario scegliere in fretta perché il Maria Vittoria è al collasso, non crediamoci.
I tempi di realizzazione di una nuova struttura ospedaliera non saranno mai inferiori ai 10 anni, due mesi in più per valutare delle alternative sarebbero stati ininfluenti e, aggiungo, doverosi a fronte di un investimento 185 milioni di euro.
Questa scelta, senza altri giri di parole, è scellerata, irresponsabile e inaccettabile.
La nostra opposizione sarà durissima.
Nuovo ospedale nel Parco della Pellerina nonostante le proteste dei torinesi
/0 Commenti/in Andrea Russi, Articoli e comunicati /da Andrea RussiNonostante le proteste dei residenti, nonostante un piano approvato non più di due settimane fa dal consiglio comunale che chiede alla giunta di non utilizzare quell’area, abbiamo appreso che la scelta di realizzare il nuovo ospedale Maria Vittoria nel Parco della Pellerina è ormai definitiva
È una scelta vergognosa, che non avrebbe neanche dovuto essere presa in considerazione, viziata tra l’altro da criteri di valutazione quantomeno dubbi delle aree messe a disposizione della città.
Una scelta tra l’altro supportata anche da forze politiche che si definiscono ecologiste, ma che in un anno e mezzo di consiglio comunale sono riuscite a distinguersi soltanto per la battaglia sull’eliminazione della cravatta in sala rossa.
Meno cravatte, più cemento, per il resto non pervenuti.
L’istituzione della nuova struttura ospedaliera che prenderà il posto del Maria Vittoria non può e non deve passare dal sacrificio di uno dei più grandi parchi della città, siamo stati l’unica forza politica a ribadirlo con forza in Consiglio Comunale e continueremo ad opporci in tutte le sedi.
Link interessanti
Qui ci sono alcuni link interessanti per voi! Godetevi la permanenza :)Pagine
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