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La faccia tosta del Sindaco

Ieri, poco dopo la conferenza stampa di presentazione delle ATP Finals 2023 (record di biglietti già venduti, oltre 80 mila, +80% di stranieri), Lo Russo – pur essendo assente – ha avuto il coraggio e la faccia tosta di dichiarare che la loro scelta di puntare sui grandi eventi sportivi è davvero vincente.

Anche se tutti sappiamo benissimo che se fosse stato per lui e per il PD torinese, le ATP Finals Torino non le avrebbe mai avute, visto che non votarono a favore della candidatura e addirittura si misero a giocare con le palline da tennis in Consiglio Comunale per schernirci.

Anziché vantarsi per meriti non propri, Lo Russo farebbe bene ad ammettere di aver sbagliato a trattare in quel modo questo prestigioso evento.

Un evento che, come ricorda il Presidente Binaghi in un’intervista pubblicata questa mattina, non presenta le criticità delle olimpiadi invernali, un evento dove non si buttano dalla finestra soldi pubblici, un evento dove non serve nuovo cemento, un evento con un enorme ritorno economico per il territorio che lo ospita, ritorno certo e certificato. Un evento che, al contrario di altri, fa fare bella figura alla città che lo ospita, alla regione e a tutto il Paese. Un evento che non dura 2 settimane e basta, ma 5 anni, forse 10 se saremo bravi.

Quello di puntare sulle ATP Finals è stata una scelta, vincente, della passata amministrazione. E lo rivendico con orgoglio.

Chiara Appendino assolta anche in Cassazione

Assoluzione Appendino nel processo Ream: Lo Russo chieda scusa

La Corte di Cassazione si è pronunciata: Chiara Appendino è definitivamente assolta nel processo Ream. Non ci fu alcun falso in bilancio, al contrario di quanto sosteneva Lo Russo, autore (insieme a Morano poi condannato in via definitiva per concussione nel processo Cacao) dell’esposto in Procura che diede il via al processo.

Il processo fu cavalcato politicamente e mediaticamente dal Partito Democratico torinese (ai tempi guidato dall’attuale assessore Carretta) e nazionale, allora guidato da Renzi. Garantisti, ma a intermittenza.

Tanto è già stato detto, ma è sull’aspetto politico che vorrei soffermarmi.

Chiara fu condannata in primo grado prima delle elezioni del 2021 e per questo non si ricandidò comunicando la decisione in un video. L’assoluzione in appello arrivò dopo le elezioni. Quelle elezioni le vinse, come sapete, Lo Russo che, nei fatti, si spianò la strada facendo fuori la sua principale avversaria elettorale, la sindaca uscente. Questi sono fatti, non opinioni.

Per non parlare del danno morale di chi ha affrontato 6 anni di calvario.

Cosa dovrebbe fare, oggi, Lo Russo? Il buonsenso e la buona educazione gli imporrebbero di chiedere pubblicamente scusa ad Appendino, Rolando e Giordana, al M5S e, soprattutto ai torinesi.

Ma saper chiedere scusa richiede umiltà.

Saper chiedere scusa richiede responsabilità.

Saper chiedere scusa richiede sincerità.

Saper chiedere scusa richiede, soprattutto, coraggio.

Come andrà a finire?

Chi conosce i fatti e , soprattutto, il soggetto, lo sa già.

Io spero comunque di essere smentito.

Proprio il 1 maggio il Governo Meloni vara il “decreto precariato”

Mentre il Governo Meloni vara proprio il 1 maggio un “decreto precariato”, con cui taglia il Reddito di Cittadinanza, che nell’ultimo triennio ha sostenuto le persone più fragili, e smantella il decreto Dignità, mettendo a rischio il futuro di migliaia di famiglie in difficoltà e pregiudicando quello dei giovani, che insieme alle donne sono i più colpiti dall’instabilità, il Movimento 5 Stelle è in piazza a Torino a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, per chiedere a gran voce l’istituzione del salario minimo garantito.

Fra il 1990 e il 2020, il nostro è stato l’unico Paese europeo in cui i salari medi dei lavoratori sono diminuiti (-2,9%); nello stesso periodo, invece, in Germania e Francia sono aumentati – rispettivamente – del 33,7% e del 31,1%. Non solo. In Italia il 12% dei lavoratori è povero (working poor): circa 200mila persone che fino ad oggi hanno integrato il proprio stipendio con il Rdc per cercare di arrivare alla fine del mese.

Il dovere di una società civile è quello di favorire l’occupazione attraverso percorsi di inclusione più forti, garantendo la massima sicurezza sui luoghi di lavoro.

La raccolta differenziata è ferma al palo

Criticai aspramente Lo Russo quando con Bragantini alla presidenza di Amiat fece l’ennesima nomina di partito nelle partecipate della città.

Oggi, dopo aver letto un’intervista all’assessora Foglietta nella quale dichiara che la raccolta differenziata, nel 2022, è ferma al palo sotto il 54% (nel 2021 l’avevamo lasciata al 53,3%, dopo averla ereditata da Fassino al 42%), mi viene da pensare che le critiche che mossi al tempo erano più che fondate.

Dal 2016 la progressione annuale è stata del +2%, +1,3%, +1,7%, +2,8%, +2,8%. Fondamentali, per raggiungere questo risultato, sono state le ecoisole. Poi è arrivata Bragantini e Torino è piombata sotto il + 0,7% fermandosi, appunto, sotto il 54%.

Un risultato pessimo, considerato che l’obiettivo fissato per il 2023 è il 65%, soglia ormai irraggiungibile. Oggettivamente un flop, tutto targato PD, visto che sindaco, assessora e presidente Amiat sono tutti esponenti dello stesso partito.

Pesa, indubbiamente, la scelta tutta politica di non estendere le ecoisole. Bragantini scrisse su Facebook prima di essere nominata presidente “Mi chiedo quali disturbi abbia chi li ha pensati così”. Per capire in che mani è finita Torino, basti pensare che l’azienda che li produce è in provincia di Cuneo, esporta in oltre 20 nazioni e può vantare tra i propri clienti città come Dubai, Barcellona, Buenos Aires, oltre che Genova, Arezzo, Grosseto e tante altre in Italia.

Il sito Amiat, inoltre, non è aggiornato come dovrebbe, motivo per cui ho depositato un accesso agli atti per conoscere i dati precisi del 2022 e lo stato d’avanzamento per il 2023. Sarebbe interessante sapere che obiettivo si porrà la giunta Lo Russo per l’anno in corso e per gli anni a seguire e per questo depositerò un’interpellanza.

È notizia di oggi che il Comune, grazie all’inceneritore, ha incassato dividendi per 15 milioni di €. Sorge il dubbio che dietro il rallentamento della differenziata ci sia una vera e propria regia.

Clochard, l’ipocrisia della Giunta Lo Russo

L’attuale giunta ha già dato prova della sua arroganza e della propria incoerenza in molteplici casi. Ma eccone un altro.

Ieri sera, ho appreso leggendo CronacaQui, è stato fatto uso della forza al dormitorio di Via Traves, che accoglieva diversi clochard. Sono stati cacciati “perchè era prevista la chiusura”.

Due anni prima, per un’operazione di routine in Via Viotti, (ripetuta, peraltro, anche dall’attuale giunta), si scatenò il putiferio contro di noi. Carretta: Pietà l’è morta! Lo Russo: gesto umiliante!

Ipocriti.

 

Si torna a parlare di Piazza Baldissera

Nei giorni scorsi è stato presentato un nuovo progetto per la modifica della viabilità del nodo di piazza Baldissera che prevede l’eliminazione della rotonda e la realizzazione di intersezioni semaforizzate.

Dalle prime informazioni circolanti sul web questo progetto ricorda quello presentato il 27 gennaio 2021 dall’allora assessora ai Trasporti Maria Lapietra nelle commissioni Mobilità, Servizi Pubblici locali e Ambiente.

Nello specifico i tecnici comunali e gli esperti del Politecnico di Torino avevano presentato le simulazioni per la nuova sistemazione viaria della zona, prevedevano la semaforizzazione con precedenza tranviaria e la rimodulazione della rotonda.

Un grande incrocio a più corsie con almeno sette semafori (con priorità al trasporto pubblico) e il transito in centro del tram della linea 10.

Tra gli interventi necessari vi era la modifica delle corsie, un nuovo collegamento in uscita da corso Mortara verso via Giachino, l’accesso e uscita di corso Mortara verso la piazza, la svolta da via Cecchi non più consentita per concentrare il flusso su corso Vigevano e lo spostamento delle fermate dei mezzi pubblici.

Il progetto non riscosse apprezzamenti dalle minoranze in quanto favorevoli alla realizzazione del sottopasso veicolare tra corso Vigevano e corso Mortara

𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗕𝗮𝗹𝗱𝗶𝘀𝘀𝗲𝗿𝗮?

Nel 2007, sindaco Chiamparino, si decise di far passare le canne ferroviarie sotto il fiume Dora, il manufatto interrato realizzato sotto piazza Baldissera assunse una struttura su più piani:

– al piano più basso due gallerie ferroviarie parallele ciascuna con doppio binario (in una galleria transita l’Alta Velocità, nell’altra i convogli SFM);

– al piano sopra, uno scatolone vuoto costituisce la “predisposizione” per la possibile futura realizzazione, sotto la rotonda, di un sottopasso stradale Mortara-Vigevano, in direzione est-ovest;

– di fianco a questo scatolone, tangente alla rotonda, è presente la galleria della Torino-Ceres.

A settembre 2012 , sindaco Fassino, si decide che il primo varco, a riaprire i collegamenti est-ovest, sia in corrispondenza di piazza Baldissera.

Nasce così la rotonda, inizialmente con poche immissioni stradali. Negli anni successivi viene montato il nuovo ponte sulla Dora, che consente di aprire il Viale della Spina verso piazza Statuto, mentre a nord viene demolito l’ex cavalcaferrovia di via Stradella. Per passaggi successivi si giunge così all’assetto attuale, che vede convergere sulla rotonda 6 direttrici di traffico: corso Principe Oddone, corso Mortara, via Stradella, corso Venezia, corso Vigevano e via Cecchi.

𝗢𝗴𝗴𝗶

Il 23 marzo ci sarà presentato in commissione il nuovo progetto targato Lo Russo che soppianta definitivamente la realizzazione del tunnel considerato troppo oneroso.

Nell’attesa di sapere con precisione dai tecnici e dalla Giunta la nuova predisposizione di piazza Baldissera con le relative soluzioni previste per l’attraversamento in sicurezza, in modo veloce e semplice da parte di tutti gli utenti della strada compresi ciclisti e pedoni, vi lascio il link in cui viene descritto lo studio che il Politecnico di Torino presentò nel 2021.

Sarà nostra cura chiedere le motivazioni per la quale il progetto presentato dalla Giunta Appendino venne aspramente criticato e in seguito “cestinato” per far spazio ad un progetto simile.

Cosa non li convinceva? Quali criticità avevano rilevato?

Di nuovo in piazza per la pace

A un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, come Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di partecipare alle manifestazioni per la pace organizzate per le giornate del 24, 25 e 26 febbraio su tutto il territorio nazionale dalla Rete Pace e Disarmo.

Stasera, assieme a Chiara Appendino, ai consiglieri e agli attivisti del MoVimento 5 Stelle Torino, ho preso parte alla fiaccolata che dal Sermig, lo storico Arsenale della Pace, è arrivata fino a Palazzo di Città.

Nuove minacce a Chiara Appendino

Tornano le minacce – vili, criminali e ignobili – che da sempre qualificano chi le fa, non certo chi le riceve.

Solidarietà a Chiara Appendino e tanta, tanta, pena per chi pensa di intimorirci così.

 

EUROVISION 90 MILIONI

Eurovision ha lasciato in eredità al territorio quasi 90 milioni di euro, a fronte di un costo iniziale di 14.

Al netto della brutta figura relativa ai volontari, dei mancati ringraziamenti di chi domani sarà a Liverpool a passare il testimone e dei problemi organizzativi riscontrati ai concerti del Valentino, sono davvero contento che Torino abbia potuto beneficiare di tale vetrina con un impatto di queste proporzioni e fiero di aver fatto parte della amministrazione Appendino che l’ha portato qui nella nostra Città.

Parco Sangone abbandonato a incuria e abusivi

Uno dei progetti che l’amministrazione Appendino ha lasciato in eredità alla Città è il completamento del Parco del Sangone, che prevede la sistemazione a parco pubblico dell’area tra il ponte di corso Unione Sovietica e il Mausoleo Bela Rosin di strada Castello di Mirafiori, la bonifica delle rive del fiume, la realizzazione di nuovi affacci sul fiume, con alberi e sentieri per bici e pedoni, lo sgombero degli orti spontanei e la creazione di un collegamento con l’esistente passerella ciclopedonale sul fiume.

Nonostante la delibera fosse stata approvata nel 2020 e l’inizio dei lavori fosse previsto per il 2021, purtroppo il progetto non è ancora partito.

Nel frattempo però è sorto lungo le sponde del Sangone un maxi insediamento abusivo, che si estende per centocinquanta metri, comprendente al suo interno una “villetta” di due piani con tanto di terrazzo affacciato sul fiume, due baracche di

lamiera con finestre con stipiti in legno, tre pezzi di terra coltivati e bagnati grazie a cisterne, un

sentiero in pietra che collega tutte le strutture, tutto costruito tutto nel giro di pochi mesi, sicuramente dopo lo scorso inverno.

Ho interrogato l’assessore Tresso per comprendere quando ripartirà quel progetto, ma purtroppo la risposta è stata che al momento ci sono altre priorità.

Nel frattempo però l’insediamento abusivo continua a crescere, assieme alla percezione di insicurezza dei residenti e assieme al rischio di non potere più intervenire quando arriverà il momento di far partire i lavori.

Come sempre, anche quest’anno il problema lo risolveremo l’anno prossimo.