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Si torna a parlare di Piazza Baldissera

Nei giorni scorsi è stato presentato un nuovo progetto per la modifica della viabilità del nodo di piazza Baldissera che prevede l’eliminazione della rotonda e la realizzazione di intersezioni semaforizzate.

Dalle prime informazioni circolanti sul web questo progetto ricorda quello presentato il 27 gennaio 2021 dall’allora assessora ai Trasporti Maria Lapietra nelle commissioni Mobilità, Servizi Pubblici locali e Ambiente.

Nello specifico i tecnici comunali e gli esperti del Politecnico di Torino avevano presentato le simulazioni per la nuova sistemazione viaria della zona, prevedevano la semaforizzazione con precedenza tranviaria e la rimodulazione della rotonda.

Un grande incrocio a più corsie con almeno sette semafori (con priorità al trasporto pubblico) e il transito in centro del tram della linea 10.

Tra gli interventi necessari vi era la modifica delle corsie, un nuovo collegamento in uscita da corso Mortara verso via Giachino, l’accesso e uscita di corso Mortara verso la piazza, la svolta da via Cecchi non più consentita per concentrare il flusso su corso Vigevano e lo spostamento delle fermate dei mezzi pubblici.

Il progetto non riscosse apprezzamenti dalle minoranze in quanto favorevoli alla realizzazione del sottopasso veicolare tra corso Vigevano e corso Mortara

𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝗱𝗼 𝗕𝗮𝗹𝗱𝗶𝘀𝘀𝗲𝗿𝗮?

Nel 2007, sindaco Chiamparino, si decise di far passare le canne ferroviarie sotto il fiume Dora, il manufatto interrato realizzato sotto piazza Baldissera assunse una struttura su più piani:

– al piano più basso due gallerie ferroviarie parallele ciascuna con doppio binario (in una galleria transita l’Alta Velocità, nell’altra i convogli SFM);

– al piano sopra, uno scatolone vuoto costituisce la “predisposizione” per la possibile futura realizzazione, sotto la rotonda, di un sottopasso stradale Mortara-Vigevano, in direzione est-ovest;

– di fianco a questo scatolone, tangente alla rotonda, è presente la galleria della Torino-Ceres.

A settembre 2012 , sindaco Fassino, si decide che il primo varco, a riaprire i collegamenti est-ovest, sia in corrispondenza di piazza Baldissera.

Nasce così la rotonda, inizialmente con poche immissioni stradali. Negli anni successivi viene montato il nuovo ponte sulla Dora, che consente di aprire il Viale della Spina verso piazza Statuto, mentre a nord viene demolito l’ex cavalcaferrovia di via Stradella. Per passaggi successivi si giunge così all’assetto attuale, che vede convergere sulla rotonda 6 direttrici di traffico: corso Principe Oddone, corso Mortara, via Stradella, corso Venezia, corso Vigevano e via Cecchi.

𝗢𝗴𝗴𝗶

Il 23 marzo ci sarà presentato in commissione il nuovo progetto targato Lo Russo che soppianta definitivamente la realizzazione del tunnel considerato troppo oneroso.

Nell’attesa di sapere con precisione dai tecnici e dalla Giunta la nuova predisposizione di piazza Baldissera con le relative soluzioni previste per l’attraversamento in sicurezza, in modo veloce e semplice da parte di tutti gli utenti della strada compresi ciclisti e pedoni, vi lascio il link in cui viene descritto lo studio che il Politecnico di Torino presentò nel 2021.

Sarà nostra cura chiedere le motivazioni per la quale il progetto presentato dalla Giunta Appendino venne aspramente criticato e in seguito “cestinato” per far spazio ad un progetto simile.

Cosa non li convinceva? Quali criticità avevano rilevato?

Piazza Baldissera, addio tunnel (e addio promesse elettorali)

Lo Russo, 2019: “L’amministrazione (Appendino) chieda i soldi al governo per realizzare il tunnel!”

Lo Russo, 2022: “Tunnel di piazza Baldissera, lo voglio”.

Lo Russo, 2022: “Abbiamo ribadito al ministro l’assoluta priorità della realizzazione del sottopasso di piazza Baldissera”

Foglietta, 2023: “No al tunnel, troppo costoso. Via la rotonda, mettiamo i semafori”.

 

Ecco a voi i due massimi interpreti del circo Barnum che questa amministrazione ha messo in piedi su Piazza Baldissera.

Solo che non fanno ridere, visto che a pagarne le spese sono i cittadini torinesi che si trovano di fronte all’ennesima promessa non mantenuta di Lo Russo.

ROTONDA BALDISSERA (e LaStampa)

Egr. Direttore de LaStampa, Massimo Giannini

Da capogruppo M5S all’opposizione dell’attuale amministrazione Lo Russo, ma soprattutto da esponente della maggioranza che ha governato Torino dal 2016 al 2021, vorrei replicare all’editoriale del vostro Luigi La Spina, apparso oggi sul vostro quotidiano dal titolo “Rotonda Baldissera, simbolo dell’indifferenza della politica”.

In tale editoriale La Spina afferma, in un momento di grande sincerità, che “si tratta di un progetto urbanistico sbagliato delle precedenti amministrazioni di sinistra”.

Fin qui nulla da eccepire, salvo dimenticarsi di dare un nome e cognome a tale amministrazione: Piero Fassino. Amministrazione di cui, per amor di cronaca, l’attuale sindaco Lo Russo dal 2013 fu assessore all’urbanistica.

Un vero e proprio disastro annunciato di cui oggi pagano le conseguenze tutti i cittadini ma che l’amministrazione Fassino presentò addirittura come un suo fiore all’occhiello.

In realtà stavano lasciando in eredità ai torinesi, consapevolmente, un grave problema strutturale.

 

La rotonda Baldissera è, infatti, il punto di incontro tra:

– Corso Principe Oddone, un’autostrada urbana a 6+2 corsie

– Via Cecchi, 4 corsie

– Corso Vigevano, 4 corsie

– Corso Venezia, 4 corsie, poi ristrette a 3

– Via Stradella, 4+1 corsie

– Corso Mortara, 3 corsie

Per un totale di 28 corsie fra immissione e uscita, che convergono su una rotonda a 2 corsie.

Anche un bambino avrebbe capito che così si sarebbero formati ingorghi infiniti.

 

Il problema alla base di tutto è che l’amministrazione Fassino non ha mai stanziato i fondi per un eventuale tunnel e non aveva nemmeno idea di come reperirli. Dunque sapevano già che il progetto iniziale con il tunnel non sarebbe mai stato portato a termine. Come iniziare a costruire una casa senza fondamenta. Quando arrivi al terzo piano, poi, tornare indietro è complesso.

Nell’editoriale, poi, La Spina scrive che durante l’amministrazione Appendino il problema non è stato “colpevolmente risolto”, con la “facile” scusa: “ci sono problemi ben più gravi”.

Quest’ultimo virgolettato viene incredibilmente attribuito alla passata amministrazione, nonostante mai, nessuno, si sia lontanamente sognato di pronunciarlo. Non solo, l’autore dell’articolo conclude con un caustico “verità indubitabile, peccato però che non siano stati risolti neanche quelli”.

L’autore sembra essersi scordato che questioni come L’occupazione dell’Ex-Moi, il campo Rom di Via Germagnano completamente fuori controllo, il Salone del Libro lasciato andare a Milano oppure GTT sull’orlo del baratro. O non li considerava problemi, o non gli è giunta notizia che sono stati risolti. E sono solo alcuni esempi.

Tornando alla rotonda Baldissera, c’è un’ulteriore annotazione da fare. Nel 2018, L’attuale sindaco e l’attuale assessore Carretta, depositarono una mozione di sfiducia all’assessora La Pietra, perchè, secondo loro, “la misura era colma”. E già questo sarebbe bastato allora, come oggi, per vedersi assegnato il premio “facce di bronzo”, considerata la paternità, tutta loro, del pasticcio.

Tuttavia, oggi, a distanza di quasi due anni dall’insediamento di Lo Russo, le cose sono addirittura peggiorate. L’attuale assessora Foglietta ha dichiarato che il tunnel non lo vuole realizzare per l’impatto che avrebbero i lavori (decennali) sull’area e sulla circolazione, ma il sindaco l’ha poi smentita poco dopo dicendo che lui è favorevole al tunnel. Però non lo fa. In pratica: vuole il tunnel, ma non lo fa. Per ora. Poi vedremo. Nel frattempo, il caos.

Insomma, Piazza Baldissera manda in confusione non solo la viabilità Torinese, ma ancora di più alcuni giornalisti e, soprattutto, l’attuale amministrazione che, sarebbe ora facesse sapere ai torinesi come pensa di rimediare ai suoi errori del passato.

 

ROTONDA BALDISSERA (DOPO LA PROPAGANDA)

La rotonda di piazza Baldissera è stata inaugurata nel 2012 dalla Giunta Fassino e, com’era prevedibile, nel corso degli anni si è rivelata uno dei più grandi disastri della viabilità cittadina, con interminabili code quotidiane, incidenti all’ordine del giorno e insostenibili livelli di smog e di rumore dovuti agli incolonnamenti.

Durante gli anni dell’amministrazione Appendino non c’è stato un singolo giorno in cui quelle stesse forze politiche che l’avevano progettata, senza prevedere un sottopassaggio per la fluidificazione del traffico, non ci abbiano accusato di incapacità e pressapochismo, perché a loro giudizio avremmo dovuto risolvere in tempi rapidi una situazione insostenibile (scordandosi di dire che era stata creata la loro).

Ovviamente realizzare una grande opera come un sottopassaggio quando un’opera è ormai conclusa richiede una gran quantità di tempo e soprattutto di soldi, ma purtroppo la qualità della vita dei cittadini richiede soluzioni più rapide. Proprio per questo avevamo commissionato al politecnico di Torino uno studio per provare a sciogliere definitivamente quel nodo viabilistico.

Oggi scopro finalmente che, dopo cinque anni di promesse elettorali, di “faremo di meglio, realizzeremo il sottopasso, risolveremo i problemi di Piazza Baldissera”, la Giunta Lo Russo si accorge che non ci sono soldi per realizzarlo e che la soluzione migliore potrebbe essere proprio quel progetto del politecnico da noi commissionato.

Ma un po’ di onestà intellettuale no?