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Salta il Festival della Fotografia

A un anno e mezzo dal ritorno del Pd in Comune, i risultati non tardano ad arrivare. Il mondo della Cultura nel caos più totale. Eventi storici come automotoretrò che se ne vanno, altri, come questo, che saltano e poi il disastro sul Salone del Libro. Difficile far peggio, cari Lo Russo, Purchia, Carretta.

Sul mancato festival della fotografia assieme alla collega Dorotea Castiglione abbiamo appena depositato un’interpellanza.

Rispettiamo il mandato, restiamo in Consiglio Comunale

Nonostante le regole del Movimento 5 Stelle ci consentirebbero di candidarci per le prossime elezioni politiche, come consiglieri comunali M5S di Torino abbiamo deciso di non avanzare la nostra candidatura per le parlamentarie.

Siamo stati eletti appena nove mesi fa, il nostro mandato è appena cominciato e il lavoro da fare è moltissimo.

Proseguiremo quindi con entusiasmo e passione il nostro impegno politico qui a Torino e il nostro sostegno sarà massimo per chi sceglierà di candidarsi.

In bocca al lupo a tutte e a tutti.

Andrea Russi

Dorotea Castiglione

Valentina Sganga

L’appalto per la gestione dei Servizi Museali

Il prossimo 31 luglio scadrà l’appalto per la gestione dei Servizi Museali dei Musei Civici di Torino, che vede impiegati 47 lavoratori nelle cinque realtà museali che fanno capo alla Città (Polo del Novecento, Museo Diffuso, Museo della Montagna, Museo del Risorgimento, Museo di Anatomia e Museo Lombroso).

Nel corso di una seduta svoltasi il 12 luglio, la Commissione Lavoro ha avuto modo di ascoltare le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori, fortemente preoccupati dall’incertezza generata dall’imminente scadenza dell’appalto e dal rischio di un peggioramento delle condizioni lavorative e retributive.

Al momento la Giunta pare infatti essere orientata verso una procedura di affidamento dell’appalto prevalentemente incentrata sulla riduzione dei costi, scelta che potrebbe significare tagli delle ore e del salario, peggioramento dei diritti e delle condizioni lavorative e addirittura tagli occupazionali.

Assieme alla collega Tea Castiglione, abbiamo presentato un atto per chiedere la proroga dell’attuale appalto, in modo da consentire una valutazione più approfondita della migliore formula atta a salvaguardare i diritti dei lavoratori e le esigenze della Città.

Nonostante ne avessimo chiesto la discussione urgente, il nostro atto è stato bloccato dalla maggioranza in Conferenza dei Capigruppo, dunque purtroppo non sarà discusso in Consiglio Comunale almeno fino a fine settembre.

Nel frattempo però sarebbe stata concessa una proroga “tecnica” di appena 6 mesi, tempo a nostro giudizio insufficiente per poter individuare un percorso condiviso che possa portare a condizioni lavorative più stabili a riconoscere e valorizzare la professionalità dei lavoratori.

Non mi aspetto che la maggioranza possa approvare un nostro atto, non è mai successo dall’inizio del mandato e probabilmente non accadrà nemmeno stavolta. Mi auguro però che l’assessora Purchia possa dimostrarsi per una volta sensibile alle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici dei nostri Musei Civici, anche se purtroppo le ultime dichiarazioni sul ricorso del Teatro Regio contro i suoi lavoratori non lasciano ben sperare.

AUMENTO DI STIPENDIO PER IL DIRETTORE DEL TEATRO REGIO, TAGLIO DEGLI STIPENDI PER I SUOI LAVORATORI. LA RISPOSTA DELL’ASSESSORA PURCHIA.

Lunedì scorso in Consiglio Comunale ho interrogato l’assessora Purchia relativamente all’inopportunità della scelta di raddoppiare il compenso del Direttore Generale del Teatro Regio, portandolo da poco meno di 10 mila euro al mese a quasi 20 mila euro al mese, a maggior ragione in un periodo in cui la situazione economica dell’ente era così disastrosa da richiedere il Commissariamento del Teatro, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i suoi lavoratori e il mancato rinnovo dei contratti a termine.

A ciò si aggiungeva, dalla fine del 2020, la revoca dell’erogazione degli aumenti di merito riconosciuti ai lavoratori al momento dell’assunzione, che si traduce in un cospicuo taglio degli stipendi.

In seguito al ricorso di alcuni dipendenti, il Tribunale di Torino ha dichiarato tale revoca illegittima, condannando il Regio al pagamento delle somme maturate fino a quel momento.

Le risposte dell’Assessora sono state a dir poco sconcertanti: al netto dell’arroganza e dei toni stizziti (evidentemente devo aver toccato qualche tasto sensibile), i tentativi di giustificare tale aumento sono stati imbarazzanti e l’assessora, con tanto di risposta scritta, è arrivata addirittura ad affermare che non c’è stato un raddoppio dello stipendio perchè, facendo la media tra i 12 mesi in cui il Direttore ha percepito 10000 euro al mese e i 9 mesi in cui ha percepito quasi il doppio, non si arriva a 20000 euro al mese – cosa piuttosto ovvia, dato che è una media.

In pratica sarebbe come dire che se a maggio ho percepito 1000 euro e a giugno 2000, il mio stipendio non è raddoppiato perché la media è 1500. Geniale.

A prescindere da questo, però, la risposta che non ti aspetti arriva alla fine: nonostante nella sua lunga e articolata trattazione l’assessora abbia sottolineato quanto il taglio degli stipendi dei lavoratori fosse stata una scelta obbligata, ora che il Tribunale di Torino ha finalmente dichiarato questa scelta illegittima, la Fondazione medesima sta comunque valutando l’opportunità di ricorrere in appello. Contro i lavoratori. Sempre e comunque.

Complimenti Assessora.

P. S. Di certo sarà una pura casualità, ma dopo la discussione della mia interpellanza il teatro Regio ha finalmente pubblicato, così come richiesto dalla normativa, i dati relativi agli stipendi dei dirigenti che fino a lunedì non erano stranamente accessibili.

La fame di poltrone della giunta guidata da Lo Russo sembra non placarsi.

La fame di poltrone della giunta guidata da Lo Russo sembra non placarsi.

Cibrario portato alle dimissioni dalle dichiarazioni di Purchia ne è l’ennesima prova.

Ora non resta che sperare che la nuova nomina non sia l’ennesimo politico trombato e poi riciclato nelle partecipate o vicino agli ambienti culturali del territorio di provenienza dell’assessora.

Le dimissioni di Cibrario arrivano, peraltro, in un momento delicato, dove la gestione dei fondi pnrr dedicati alla cultura e il prossimo programma nazionale cultura da monitorare richiederebbero continuità.

Quelli (in)competenti…

Meno male che sono arrivati quelli autoproclamatisi “competenti”.

Noi continueremo a batterci contro questa castroneria megagalattica, utile solo a chi la costruisce e a qualche consulente.

“Ci stiamo lavorando, non ci sono soldi”

In merito al futuro del Teatro Nuovo oggi l’Assessora Purchia ha risposto con la più classica delle dichiarazioni previste nel cosiddetto Manuale del Politichese: “Ci stiamo lavorando, non ci sono soldi”.

Pur dando per assodato (sulla fiducia) che i fondi per la messa in sicurezza del teatro verranno reperiti (ma non si sa ancora bene dove e come) prendiamo anche atto che la nuova amministrazione non ha idee in merito al modello di gestione del teatro.

“Pensarci è prematuro” ha ribadito oggi in aula l’Assessora Purchia.

A nostro avviso bisognerebbe prima (o almeno contemporaneamente) pensare al modello di gestione per poter progettare al meglio la struttura.

NON ROVINATE IL MONTE DEI CAPPUCCINI!

Per la serie “Torino torna indietro”, oggi, l’assessora Purchia, propone su La Stampa il ripristino del collegamento del 1885 tra il Monte dei Cappuccini e il Po.
Ma ovviamente il suo progetto sarebbe “green e sostenibile”.

Non so voi, ma a me il Monte dei Cappuccini sembra già abbastanza green così com’è, raggiungibile con una passeggiata di ben 8 minuti e avvolto da un bellissimo boschetto che non merita in alcun modo di essere sventrato per far posto a una funicolare o un ascensore.

Piuttosto, per favorire l’accesso a questo bellissimo luogo, si potenzi il trasporto pubblico, magari servendo la chiesa e il Museo della Montagna con una navetta elettrica.
Ma, vi prego, non rovinate il Monte dei Cappuccini.

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Dopo lo stop al progetto di riqualificazione del Parco Michelotti per “tutelare” delle gabbie distrutte, la rimozione delle fioriere in zona Vanchiglia e la rimozione dei pois di via Montebello, ora la Sovrintendenza alle belle Arti di Torino si accinge a legittimare un percorso che deturperà la collina, il vero polmone verde della città di Torino, con un’idea che oltre a non avere nulla di innovativo ed essere già risultata fallimentare altrove (Rivoli uno dei tanti casi) avrà sicuramente un impatto ambientale e paesaggistico negativo sull’area.

Mi stupisco di quanto anche forze politiche sedicenti “ecologiste” che oggi siedono comodamente in maggioranza, tacciano pur di non disturbare il manovratore.

Greta Thumberg ha proprio ragione: forse l’unica speranza per il futuro è che alcune generazioni smettano di poter decidere per le generazioni future.