L’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni e l’intera giunta Lo Russo ripetono da mesi che l’area della Pellerina su cui prevedono (insieme a Cirio e al centrodestra regionale) di realizzare un nuovo ospedale, non è zona alluvionabile. Lo ripetono anche se quell’area, sulla cartografia ufficiale della Regione Piemonte sul rischio alluvionale, è considerata come “a rischio medio” di alluvione, ed è adiacente a una porzione (quella in cui dovrebbero sottrarre ulteriore suolo al parco per ricavare le opere accessorie, come parcheggi, vie d’accesso, ecc.) contrassegnata per “rischio elevato” di alluvione.
Basterebbe dare uno sguardo veloce anche solo ai giornali locali per capire che la cartografia ufficiale regionale è credibile mentre la giunta Lo Russo no.
Danni causati da forti piogge e piccole/grandi alluvioni nella zona della Pellerina ce ne sono stati molti negli ultimi decenni. Solo il quotidiano La Stampa ne riporta alcuni, soprattutto negli anni ’80 o nel 2000:
– concerti annullati a causa di forti piogge;
– 50 o addirittura 200 centimetri d’acqua proprio sull’area della Pellerina;
– allagamenti già nel 1839, nel 1962, nel 1987.
E’ degli anni ’30 del XX secolo la grande opera idraulica che ha modificato il corso del fiume rettificandolo. Nel 2000 la Dora è poi di nuovo esondata e ha creato un nuovo laghetto proprio nella vecchia ansa del percorso originario.
Nel 2002 la Juventus ipotizzò di realizzare proprio alla Pellerina il nuovo stadio. Poi l’area venne scartata a causa dei “rischi di inondazione”…
Dai fiumi bisogna stare lontani. Ce lo dice la cartografia ufficiale della Regione Piemonte. Ce lo dice la cronaca dei giornali dell’epoca e le riprese video dell’anno 2000. Ce lo dice il buonsenso.