Ieri l’assessore Rosatelli, in quota Sinistra Ecologista, ha presentato in commissione la proposta di istituire la “consulta per la diffusione e l’esposizione dei messaggi pubblicitari in materia di comunicazione sociale”, un organo che dovrebbe essere composto da cinque persone, tre indicate dalla maggioranza e due dalle minoranze, a cui si possono rivolgere gli uffici comunali dei tributi per avere un parere sull’affissione di un manifesto.
È una proposta che mi trova assolutamente contrario.
Una consulta con una forte connotazione politica che debba dare un parere su questioni etiche o morali e che prenda decisioni a maggioranza semplice, invece che a maggioranza allargata, è a tutti gli effetti una “consulta della censura”, e mi colpisce che la proposta venga proprio dalla parte più a sinistra della maggioranza, che almeno sulla carta dovrebbe avere posizioni più liberali.
Quando le campagne di advocacy sono oggettivamente contra legem esiste già un organo preposto che le blocca in partenza, ma in tutti gli altri casi le questioni rientrano nel campo della sensibilità personale, per di più all’interno di una consulta nominata dalla politica, e tutto ciò è decisamente molto preoccupante, oltre che un attacco alla libertà di pensiero.
Tra l’altro il primo obiettivo raggiunto è stato quello di censurare la discussione sull’aumento delle tasse del 4,3% per i Torinesi, che si sarebbe dovuta svolgere questa mattina e da cui invece l’attenzione è stata distolta.
Quando si è convinti delle proprie idee non si dovrebbe temere la libertà di espressione.
Invece fino a ieri eravate tutti Charlie Hebdo, mentre oggi siete tutti censori.
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