Nel 2013, a Torino, nasceva all’ex MOI la più grande occupazione abusiva d’Europa, l’ennesima delle molteplici criticità che l’amministrazione Appendino aveva ereditato dopo anni di cattive amministrazioni.
Liberare le palazzine dell’ex MOI era uno degli obiettivi più ambiziosi che avevamo inserito nel nostro programma del 2016.
Un obiettivo che non solo è diventato realtà, ma che si è successivamente dimostrato un esempio da seguire per risolvere casi analoghi in tutta Italia. Una riqualificazione che ha consentito di passare dalle 1.200 persone ammassate nelle palazzine di via Giordano Bruno a un quartiere che risorge con un social housing di 157 alloggi nuovi per studenti e lavoratori e nuove attività nei dintorni che aprono.
È curioso che chi ha la responsabilità politica del disastro dell’ex Moi oggi sia qui per tagliare il nastro delle nuove palazzine, grazie a un progetto gestito completamente dalla giunta precedente e lo faccia senza nemmeno citarla.
Ma noi siamo comunque felici di aver risolto un problema e aver restituito ai torinesi un quartiere rigenerato con quello che è diventato addirittura un modello nazionale.
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