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Il Salone del Libro è e deve restare indipendente dalla politica

Il Salone del Libro è e deve restare indipendente dalla politica, che evidentemente non vede l’ora di metterci sopra le mani.

Il Salone del Libro e l’incapacità politica di Cirio e Lo Russo

Tanto è stato detto in questi giorni sullo stallo relativo alla nomina del nuovo direttore del Salone del Libro, figlio dell’incapacità della politica, rappresentata in questo caso dal Sindaco Stefano Lo Russo e dal Presidente della Regione Alberto Cirio, di trovare una soluzione condivisa in una questione di fondamentale importanza per la nostra Città e per la nostra Regione.

L’ultima soluzione prospettata, quella di una co-direzione, palesava in maniera evidente questa incapacità, proponendo una governance sin da subito indebolita da logiche di partito, che di certo non poteva rappresentare una scelta strategica per uno degli eventi simbolo della nostra Città.

Le dichiarazioni di Paolo Giordano, che si è appena tirato indietro dalla corsa per la direzione del Salone, delineano una situazione di una gravità inaudita.

Alla base del sui ritiro infatti ci sarebbe stata l’imposizione di presenze dell’area di destra nel comitato editoriale del Salone e in generale la mancanza di una piena libertà ed indipendenza nella gestione.

Sono dichiarazioni molto preoccupanti, sintomo della precisa volontà politica di mettere le mani sull’autonomia della cultura, tra l’altro senza neanche garantirne il pluralismo.

Lunedì chiederò comunicazioni urgenti in Sala Rossa. La Città di Torino ha una responsabilità enorme in tutto ciò.

Il Salotto della città trasformato in una latrina

Amministrazione Lo Russo, 19/6/2022: “Via ATP da Piazza San Carlo, solo eventi di qualità”.

Ecco a voi: ➡️La Qualità⬅️

Il Salotto della città trasformato in una latrina a cielo aperto.

Grazie Lo Russo. Grazie Cirio. Ottimo lavoro!

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aggiornamento del 27 gennaio 2023:

L’installazione delle latrine in piazza San Carlo è piaciuta talmente tanto ai torinesi che l’amministrazione Lo Russo probabilmente ha scelto di renderla permanente 🤦🏼‍♂️

Avessimo fatto noi una cosa del genere, apriti cielo.

IL CIRUSSO

Trovare le differenze fra Lo Russo e Cirio è diventata un’impresa praticamente impossibile.

I due esponenti politici, ormai, sono andati ben oltre la cosiddetta “concordia istituzionale”.

Che, sia chiaro, ben venga. Prima di tutto il bene delle istituzioni che si rappresentano. Tuttavia, nel loro caso – uno esponente del centrosinistra e l’altro del centrodestra – mi sembra che si sia andati un po’ oltre. Si può tranquillamente parlare di perfetta sovrapponibilità politica e, forse, anche di intercambiabilità.

Non è un caso che ostentino continuamente la “doppia presenza” praticamente a ogni evento, locale o internazionale. Le stesse foto, gli stessi comunicati stampa. Non è un caso che non vi sia mai stato un minimo disallineamento, in questo anno e mezzo di governo “parallelo”. Il nuovo ospedale alla Pellerina, i diritti, Il Parco della Salute, il Capodanno Mediaset, il problema delle fiere al Lingotto, il Salone del Libro, fino al blocco dei diesel.

La sintonia è totale.

Vetta inarrivabile, il video dedicato a Cirio proiettato da Lo Russo durante il suo famigerato evento alle Ogr. Mancavano solo i cuoricini.

Credo che se Lo Russo potesse, vorrebbe Cirio alla guida della Regione per altri 5 anni, senza nemmeno passare per le elezioni.

Mi chiedo, in tutta sincerità, che senso abbia per il Partito Democratico anche solo iniziare la campagna elettorale in queste condizioni. Ma non spariamo sulla Croce Rossa…

Dall’altra parte, potrebbe anche essere una strategia di Cirio per rivolgersi agli elettori del PD Torinesi: “Guardate io E Lo Russo siamo uguali, votatemi”.

Noi siamo qualcosa di profondamente diverso da questa “marmellata politica”. E direi che lo stiamo ampiamente dimostrando.

LA PELLERINA NON SI TOCCA

Un nuovo ospedale per Torino nord, che sostituisca il vetusto Maria Vittoria, in uno dei più grandi polmoni verdi della nostra città: il Parco della Pellerina.

Di follie se ne sentono tante ma questa idea del Sindaco Lo Russo e del Presidente della Regione Cirio supera di gran lunga ogni immaginazione.

Voglio partire da una premessa e raccontarvi un po’ cosa sta succedendo.

Certamente nessuno può negare che, dopo decenni di tagli alla sanità che hanno dilaniato il nostro sistema di assistenza territoriale, di un nuovo ospedale nella zona nord ce ne sia assolutamente, oserei dire drammaticamente, bisogno. E che finalmente sia il centro-sinistra che il centro-destra, che quei tagli pur li hanno promossi, siano giunti a questa consapevolezza è certamente un bene.

Non è un bene invece anche solo ipotizzare, dopo tanti inutili proclami a difesa dell’ambiente e contro il consumo di suolo, di collocare la nuova struttura (per un investimento di circa 185 milioni di euro) in un’area verde che presenta criticità elevate sotto molteplici aspetti, uno su tutti: è a rischio idrogeologico.

Ora, la prima cosa minimamente sensata che verrebbe in mente a qualunque torinese pensando a quella zona della città è l’area del ThyssenKrupp. E sarebbe pure un bel contrappasso recuperare quel sito industriale che rimanda al più atroce ricordo delle morti sul lavoro edificando lì un nuovo ospedale che sarà finanziato proprio dall’INAIL, l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro.

Quest’ipotesi, purtroppo, è stata prontamente scartata dal sindaco e della sua maggioranza. Ieri infatti, nel primo Consiglio Comunale del 2023, la sinistra cementista del PD ha bocciato la mozione del nostro capogruppo Andrea Russi, che chiedeva di impegnarsi a cercare nuove aree e non intaccare il Parco della Pellerina.

Non so come finirà questa vicenda, so però che una cosa tanto importante non può cadere nel vuoto. Serve parlarne il più possibile e serve mobilitarsi da subito per scongiurare la più sbagliata delle scelte. Noi ci siamo!