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Nuova infornata di nomine

Un ottimo articolo de ilfattoquotidiano.it sulle nomine del Sindaco Lo Russo nelle partecipate della Città di Torino.

Interessante questo passaggio:

“Contattati da ilfattoquotidiano.it altri politici nominati non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Qualcuno ha spiegato che il suo compito prevede di rappresentare la città al momento delle decisioni aziendali, ragione per cui l’esperienza amministrativa conta. Un altro ha sottolineato come, in un momento di difficoltà finanziaria nelle partecipate, serva persone su cui il sindaco può contare: “Al sindaco servono sentinelle su cui contare e non creino problemi”.”

In sostanza, “secondo qualcuno”, i politici trombati del PD sono le “sentinelle” del Sindaco Lo Russo

NOMINE SCANDALOSE

La nomina di Giacomo Portas come presidente di Envipark è, dal punto di vista politico, un vero scandalo, oltre che uno sfregio al merito.

Per Lo Russo non è solo l’ennesima nomina di un politico trombato senza alcuna competenza specifica a capo di una partecipata (un polo tecnologico che si occupa di sostenibilità) del Comune, in questo caso si va oltre.

Qui Lo Russo fa letteralmente uso delle partecipate del Comune e quindi di TUTTI, per gestire gli equilibri interni alla SUA maggioranza e porre rimedio ai problemi politici del SUO partito.

L’abisso in cui è piombata Torino sembra non avere fine.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, redazione e testo

Fuori i partiti da GTT!

Ho appreso che tra i componenti della nuova segreteria regionale del PD sarebbe presente Michele Paolino, nel ruolo di responsabile della comunicazione.

Ex capogruppo dem in Sala Rossa, bonacciniano come Lo Russo, Paolino è stato nominato dal Sindaco quale componente del consiglio di amministrazione di GTT, una delle più grandi partecipate della Città.

È normale che un componente del Cda di GTT ricopra un ruolo partitico all’interno della segreteria regionale del PD?

Di certo è inopportuno. Auspico un immediato passo indietro, con le dimissioni dal Cda di GTT. Sarebbe questo forse il primo segnale di serietà a cui questa Giunta non ci ha certamente abituati.

Lunedì depositeró un’interpellanza in Sala Rossa.

Nuova nomina, nuovo politico riciclato.

È il caso di Gavino Olmeo, appena nominato consigliere della Fondazione Cavour da Lo Russo. Dal CV presente sul sito del Comune, insegna Religione al Galfer ed è stato politico Ex Margherita, ex Pd, ex Moderati, ex consigliere, ex assessore.

Ormai è noto, le nomine a Torino funzionano così: devi fare parte dei “soliti noti” della politica per avere qualche chances.

Secondo Lo Russo, Olmeo “Possiede i requisiti di professionalità e competenza necessari, come evidenziato dal CV”.

Sono andato a leggerlo… è riportato come seconda immagine. Nella terza e nella quarta, invece, potete leggere le professionalità e le competenze degli altri candidati allo stesso ruolo che non sono stati selezionati.

Meritocrazia, portami via.

 

Povertà e reddito di cittadinanza

Invece di recuperare risorse dalla lotta all’evasione, che costa al nostro Paese quasi 100 miliardi l’anno, questo Governo sceglie di cancellare il reddito di cittadinanza e di colpire i poveri, accanendosi contro i cosiddetti “occupabili”, ovvero 660 mila persone che nel 70,8% dei casi hanno un titolo di studio che non supera la terza media e hanno un’età avanzata (53mila sono over 60 e 135 mila hanno tra i 50 e i 59 anni) e che in un terzo dei casi (220mila persone) sono lavoratori poveri che prendono il reddito di Cittadinanza a integrazione di stipendi da fame.

Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare alla trasmissione Backstage, condotta da Patrizia Corgnati, per parlare di povertà, di reddito di cittadinanza e di quanto la scelta di cancellarlo in un momento in cui l’inflazione e il caro bollette sono alle stelle sia una scelta davvero molto pericolosa per la tenuta sociale del nostro Paese

Qui il mio intervento.

Ogni nomina, un pasticcio del sindaco.

Nel corso di questo mandato ho criticato spesso, anche piuttosto duramente, le nomine del Sindaco all’interno delle società partecipate della Città.

Se però fino ad ora avevo denunciato la “semplice” assenza di meritocrazia nella scelta dei nominati pescando fra i tesserati PD, gli ultimi incarichi conferiti presentavano alcuni elementi del tutto nuovi: l’incompatibilità e il “conflitto di interesse”.

Nello specifico, mi avevano colpito due incarichi, per cui avevo presentato un’interpellanza al Sindaco, discussa il 21 novembre, e da cui non avevo ricevuto risposte esaurienti.

Il primo riguardava la persona scelta dall’Assessora Nardelli per far parte del suo staff, tal dottor Antonio Miele, di professione avvocato. E’ norma semplice e universalmente riconosciuta che l’iscrizione all’ordine degli avvocati ed il conseguente esercizio della professione siano incompatibili con il lavoro dipendente, quale è a tutti gli effetti quello dello staffista.

Certamente sarà una casualità, ma il nome del professionista continuava ad apparire nell’albo consultabile online anche dopo la determina di conferimento dell’incarico da parte del Sindaco, per essere poi cancellato soltanto pochi giorni prima della discussione della mia interpellanza. Idem per quanto riguarda la presenza sul sito dello Studio Weigmann.

La seconda nomina, datata 14 ottobre, è quella del dottor Massimo Broccio alla presidenza della Fondazione Torino Musei. Fino alla data odierna il Dottor Broccio ricopriva anche il ruolo di Segretario del Consiglio della Fondazione per l’Arte della Fondazione CRT.

La Fondazione per l’arte CRT, però, sostiene la fiera di Artissima, curata da Artissima srl il cui socio unico è Torino Musei, attraverso l’acquisizione di opere che poi vengono esposte alla Gam, museo che fa capo alla Fondazione Torino Musei. A mio giudizio il conflitto di interesse era palese e di questo avevo chiesto conto alla Giunta.

Oggi scopro che il Dottor Broccio ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico in Fondazione per l’Arte CRT, a causa di “impegni legati alla sua recente nomina a Presidente della Fondazione Torino Musei”

In entrambi i casi, diciamo, meglio tardi che mai.

Ma non mi è ancora chiaro se queste nomine siano frutto di semplice ignoranza delle regole, di sciatteria o se questi comportamenti – diciamo borderline – siano semplicemente la norma per chi pensa di essere diventato padrone della Città.

Di certo, però, continueranno a trovare un’opposizione attenta e che non fa sconti a nessuno.

Nuova infornata di trombati alle elezioni

Lo Russo sceglie l’ex Sovrintendente Papotti per il Museo del Risorgimento. E recupera altri “trombati” alle elezioni. Il sindaco “piazza” Carola Messina alla Fondazione per la Cultura: in campo anche l’ex giornalista Rai Volpato

Dalla Soprintendenza al Consiglio di Indirizzo del Museo Nazionale del Risorgimento, in qualità di consigliera. È questo il nuovo incarico, che si affianca a quello di nonna come detto da lei durante la conferenza stampa di addio, dell’ex Soprintendente Luisa Papotti. È questo uno dei volti di spicco dell’ultima infornata di nomine del sindaco Stefano Lo Russo.

Un rapporto di amicizia 

Che tra i due ci fosse un rapporto amicale è noto: durante la presentazione della riqualificazione della Manifattura Tabacchi  Papotti, all’ultimo giorno di lavoro, aveva sottolineato con piacere come lei e il sindaco si dessero del tu. Non è poi sfuggito ai 5 stelle, che durante il loro mandato più volte si erano scontrati con la Soprintendenza, una linea più “morbida” verso l’amministrazione Lo Russo.

I “trombati” alle elezioni

Ma scorrendo l’elenco, saltano agli occhi altri nomi. Di persone che avevano provato ad entrare in Sala Rossa ma erano stati bocciati dalle urne. È il caso di Carola Messina, che candidatasi con la civica Lo Russo Sindaco, è stata nominata consigliera del CdA della Fondazione per la Cultura. L’ex giornalista Rai Paolo Volpato, in campo alle scorse amministrative nel Pd, entra con il medesimo incarico nel Centro Ricerche Archeologiche e Scavi.

Il Presidente Metropolitano dei Dem Domenico Cerabona ha ottenuto l’incarico di consigliere nel Comitato Direttivo dell’Istituto Universitario di Studi Europei. In campagna elettorale si era schierato in maniera forte accanto al sindaco il padre Prospero, già consigliere comunale e animatore dell’associazione lucana Carlo Levi.

a.

Nomine nelle partecipate: Lo Russo ha oltrepassato la soglia della decenza!

Dopo l’invasione dei politici trombati, è arrivata l’ora dei colleghi d’affari.

Il sindaco ha infatti comunicato la nomina nel collegio sindacale di Smat del commercialista Davide di Russo dello studio Sintesi e Risorse, lo stesso studio della sua assessora al bilancio Gabriella Nardelli.

È sempre più evidente che il sindaco stia sfruttando le nomine per piazzare tutti i suoi fedelissimi e sostenitori della campagna elettorale, restringendo il campo della classe dirigente torinese a un suo strettissimo inner circle.

Un meccanismo malato di spartizione delle poltrone, un vero e proprio cerchio magico, se non fai parte del quale sei escluso da tutto.

Torino, un tempo aperta alle migliori competenze a prescindere dall’appartenenza politica, è ormai città sempre più chiusa in se stessa.

La fame di poltrone della giunta guidata da Lo Russo sembra non placarsi.

La fame di poltrone della giunta guidata da Lo Russo sembra non placarsi.

Cibrario portato alle dimissioni dalle dichiarazioni di Purchia ne è l’ennesima prova.

Ora non resta che sperare che la nuova nomina non sia l’ennesimo politico trombato e poi riciclato nelle partecipate o vicino agli ambienti culturali del territorio di provenienza dell’assessora.

Le dimissioni di Cibrario arrivano, peraltro, in un momento delicato, dove la gestione dei fondi pnrr dedicati alla cultura e il prossimo programma nazionale cultura da monitorare richiederebbero continuità.

Continua l’invasione dei politici (e dei loro parenti) nelle partecipate del Comune

Continua l’invasione dei politici (e dei loro parenti) nelle partecipate del Comune per mano di Lo Russo. In quest’ultima infornata è il turno di Michele Paolino (PD), in GTT, e di Massimo Guerrini (Modreati) e Passoni (fratello) in Infra.To, queste ultime rese possibili anche grazie a una modifica dell’asset aziendale di Infra.To, che passa da un amministratore unico a un consiglio di amministrazione di tre persone (ovvero gettoni e compensi in più).

Ormai ho perso il conto.

Questa volta, inoltre, spunta anche un possibile conflitto di interessi, ed è quello di Serena Lancione, direttrice di Bus Company e ora nominata amministratore delegato di GTT. Nonostante la recente modifica del regolamento nomine, il possibile conflitto di interessi resta, e ne chiederò conto al Sindaco in Sala Rossa.