TARDIAMO L’ACCENSIONE DEI RISCALDAMENTI ANCHE A TORINO

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ieri ha posticipato l’accensione dei riscaldamenti nella sua città al 29 ottobre.

Può farlo perché la legge prevede che i sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio degli impianti termici, a fronte ovviamente di comprovate esigenze.

Ora, a Torino cosa aspettiamo a fare lo stesso?

Non è solo una questione di riduzione dei consumi di gas naturale per la crisi che stiamo vivendo, e che purtroppo sta colpendo violentemente tante famiglie, ma è anche una necessità ambientale improrogabile.

Questo ottobre a Torino le temperature sono state di quasi 2 gradi superiori alla media degli ultimi 30 anni e mentre scrivo questo post, la colonnina di mercurio tocca quota 20°C.

I riscaldamenti, lo sappiamo, sono una delle fonti di inquinanti atmosferici locali, certo non la principale, ma in una città che è maglia nera per lo smog e che ha già all’attivo 69 giorni di sforamento del PM10 – come testimonia Legambiente con il suo dossier “Mal’aria 2022” uscito pochi giorni fa – ogni azione di contenimento delle emissioni nocive e di quelle climalteranti è utile e fondamentale, lo è in primoluogo per la nostra salute.

Quindi caro sindaco Stefano Lo Russo, è vero che fa caldo, ma la prego esca dal torpore amministrativo in cui si è rinchiuso e agisca. Possibilmente…ora!

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