Le Universiadi a 5 stelle di LoRusso e Carretta

La settimana a New York di Lo Russo con la “fondamentale” presenza dell’assessore Carretta e di tutto il codazzo al seguito, si è conclusa ieri con lo sventolamento della bandiera delle Universiadi che arriveranno a Torino 2025

Un altro evento, dopo Nitto ATP Finals e Eurovision Song Contest conquistato dall’amministrazione MoVimento 5 Stelle Torino guidata da Chiara Appendino e lasciato in eredità, con orgoglio, a Torino e ai torinesi nel 2021.

Lo Russo e Carretta hanno dichiarato “Grazie a un eccellente lavoro di squadra avremo l’onore di ospitare l’edizione del 2025”.

Considerato che nessuno dei “gentleman” presenti ha avuto la sensibilità di farlo, è bene ricordare che a quello che oggi definiscono “eccellente” lavoro di squadra, né Lo Russo né l’assessore – non a caso denominato Ai Grandi Eventi degli Altri – Mimmo Carretta, hanno preso parte, nemmeno da lontano.

In questi giorni è stato detto che le Universiadi potrebbero essere il “test event” per le gare di pattinaggio all’Oval in occasione delle Olimpiadi 2026 dopo la rinuncia, per costi troppo elevati, del Trentino.

Anche qui è bene rinfrescare un po’ le memorie: nel 2018, appreso che il Coni stava lavorando sulla candidatura olimpica di Milano, candidammo Torino, con l’intenzione di rendere l’edizione 2026 la più sostenibile della storia, in linea con le nuove indicazioni del Cio che prevedevano il riutilizzo degli impianti esistenti. Dopodiché Coni e Governo decisero di spalmare la candidatura su tre città assegnando a Torino solo 1 disciplina e mezza (il pattinaggio, appunto, e l’hockey maschile) e allora, a fronte di questo ridimensionamento, considerati i rischi finanziari e il debito già altissimo del Comune con relativo Piano di Rientro, abbandonammo il campo per intraprendere altre strade.

Gli organizzatori hanno dichiarato a più riprese che sarebbero state le Olimpiadi finanziate dai privati ma Varnier, nuovo AD della fondazione olimpica, pochi giorni fa ha detto che la più grande difficoltà è proprio “Coinvolgere la business community” ovvero reperire fondi privati.. Inoltre i ritardi accumulati sono gravi e i costi già enormemente lievitati, tanto da essere giunti alla prima rinuncia che potrebbe anche non essere l’ultima.

Questa premessa per dire che noi, ovviamente, siamo a favore del riutilizzo degli impianti esistenti e quindi dell’Oval. Lo eravamo allora e lo siamo ancor di più oggi in quanto comporterebbe un indubbio risparmio di finanze pubbliche senza che Torino si trovi eccessivamente esposta a rischi ed oneri come quelli derivanti dagli errori compiuti per il 2006.

 

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