Si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui Lo Russo si starebbe adoperando per fare ottenere al notaio Ganelli una poltrona molto prestigiosa, la presidenza della Fondazione CRT. L’ultima conferma, questa mattina, su La Stampa.
Per chi non lo sapesse, il notaio Ganelli è stato uno dei maggiori supporter di Lo Russo, anche durante la corsa a sindaco del 2021 nella quale lo sostenne pubblicamente e ne finanziò la campagna elettorale. A titolo di esempio La Galfer 73 Srl, società di sua moglie che gestisce l’immobile nel quale ha sede lo studio del marito, finanziò la Lista “Lo Russo Sindaco” per migliaia di euro.
Lo scorso anno salì alla ribalta delle cronache per un giro di email nel quale si interessava, non si comprese a che titolo, delle nomine Iren. In quel caso Lo Russo dichiarò di non saperne nulla e che il notaio agisse per conto proprio.
Oggi mi chiedo, considerato che stiamo parlando di un ruolo chiave nel mondo delle fondazioni bancarie dove occorrerebbe una figura di garanzia e super partes, se sia o meno opportuno che Lo Russo sostenga la candidatura di un suo sostenitore politico e finanziatore.
A qualcuno potrebbe sorgere il dubbio che le due cose possano essere collegate. Nulla di illegale, sia chiaro. Una semplice questione di opportunità. E per me non ci sono dubbi su cosa sarebbe più opportuno. Per fugare ogni dubbio, credo che Lo Russo e il notaio dovrebbero fare un passo indietro.
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